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500 ANNI DALLA NASCITA DI NOSTRADAMUS

Fonte: ACAM

Domenica [14/12/2003 n.d.r] si sono compiuti cinquecento anni dalla nascita di Nostradamus, che
venne alla luce il 14 dicembre 1503 a Saint Rémy de Provence.
Ritengo doveroso, in prossimità di questo anniversario, accantonare per una

volta l'esame di quartine, sestine e presagi alla ricerca del tempo futuro e
ricordare questo illuminato del Rinascimento, da molti visto, per scarsa o
superficiale conoscenza, come un personaggio negativo e maligno.

Molti non sanno che Nostradamus per tutto il corso della sua vita svolse la
professione di medico, con risultati eccezionali soprattutto nella cura
della peste, da lui trattata con muffe di erbe e di petali di fiori, quasi
un anticipatore della penicillina!

E va detto ancora che a questa diffusa negativa opinione sull'uomo hanno non
poco contribuito nei secoli migliaia di sedicenti interpreti, che hanno
sfornato le più disparate, incoerenti, assurde interpretazioni dei criptici
versi, consolidando così il convincimento che quanto scritto dal Veggente
era del tutto inattendibile e indegno di essere preso in considerazione.

Eppure, basta leggere anche superficialmente le Centurie per rendersi conto
che i versi trasudano una cultura enciclopedica che abbraccia ogni campo
dello scibile, dalla mitologia alla storia, dalle lingue della classicità
all'ebraismo, dall'astrologia all'astronomia, dall'alchimia alla chimica,
alla filosofia e alla medicina. E Nostradamus usa di questo suo poliedrico e
profondo sapere per vestire le sue profezie, una sfida per chi legge e si
cimenta nel tentativo di risolvere gli enigmi celati sotto le rime. Perché
Nostradamus non va interpretato, ma risolto, come succede, per fare un
esempio molto banale, per i rebus o le sciarade, che hanno una e una sola
soluzione. Nelle quartine delle Centurie non si sa a priori quale tipo di
enigma si deve affrontare: può essere indifferentemente un doppio senso, una
sottrazione di lettere, un anagramma e quant'altro usualmente rinvenibile in
una rivista specializzata, perché va detto che l'enigmistica che noi oggi
conosciamo è in gran parte frutto dell'ingegno del Veggente e dei suoi
compagni di studi alchimistici. E posso dire che, una volta trovata con
molta pena e fatica la soluzione, la profezia che ne esce risulta netta e
non equivoca, spesso talmente precisa che ne esce definito, ad esempio, un
personaggio con il suo nome e cognome!

Ma non dovrebbe essere lontano ormai il tempo in cui tutti potranno toccare
cum manu le effettive e straordinarie capacità divinatorie del Veggente,
perché egli, prima di criptare le sue previsioni usando della cultura e
dell'enigmistica, aveva scritto tutto quanto 'in chiaro', o meglio, come lui
stesso dice, 'in soluta oratione' e il manoscritto della storia futura
dell'Umanità fino al 2 giugno del 2025 (data della fine delle sue profezie
da me individuata grazie alla soluzione degli enigmi celati in alcune
quartine), è prossimo a rivedere la luce, estratto dal nascondiglio che lo
ha custodito per quasi quattrocento e cinquant'anni, così come prevede la
quartina VIII, 66:

Quand l'escripture D.M. trouvee,

Et cave antique à lampe descouverte,

Loy, Roy & Prince Ulpian esprouvee,

Pavillon Royne et Duc sous la couverte.

La quartina chiarisce che quando sarà trovata la scrittura D.M. dopoché
sarà stata aperta alla luce 'un'antica cavità ...': ma non voglio aggiungere
altro, per il momento, se non osservare che sulla sigla D.M. si sono date le
più disparate interpretazioni, nel mentre sarebbe bastato ragionare sul
fatto che essa deve di necessità celare parole che abbiano sillabe
sufficienti per obbedire alla regola dell'endecasillabo francese, per
scartare tutte le soluzioni proposte.

E' certo che il ritrovamento dell'opera in chiaro con il suo sbalorditivo
contenuto, costituirà uno degli eventi più importanti di questo nostro
turbolento inizio millennio.