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INTERVISTA: ALDO STELLA E DIEGO ANTOLINI – “L’ISOLA FELICE” E L’ENIGMA DELL’INCONSCIO |
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Diego Antolini |
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A qualche settimana dalla presentazione ufficiale del
libro “L’ISOLA FELICE”, scritto in modo molto originale dal filosofo e psicologo
Prof. Aldo Stella e dall’attore/scrittore Diego Antolini, cresce l’interesse
verso un esperimento di Narrativa Contemporanea che potrebbe aprire un vero e
proprio sub-genere.
L’opera e’ infatti strutturata in due parti separate ma che seguono lo stesso
filo concettuale: ogni paragrafo prevede una parte narrativa (D. Antolini) e una
parte tecnico-filosofica (A. Stella) che si compenetrano e si risolvono una
nell’altra a vari livelli di comprensione.
Il tema del libro “L’Intenzione di Verita’ che anima la Coscienza”, ma
soprattutto la storia che coinvolge il personaggio di David, ha offerto lo
spunto per questa intervista, in esclusiva per THEXPLAN.NET
1) LA
STORIA DI DAVID, CHE SI RISVEGLIA IN UN’ISOLA AL DI FUORI DEL TEMPO E DELLO
SPAZIO, NASCONDE IL CLASSICO DISAGIO ALIENANTE COSI’ DIFFUSO NELLA SOCIETA’ DI
OGGI O C’E’ DELL’ALTRO?
D.A.: C’e’ molto altro. E’ vero che il
mondo in cui David vive la sua realta’ fisica non gli e’ congeniale e lo porta a
un progressivo ‘isolamento’ che poi diviene la sua isola. Ma la storia poi
evolve in una direzione ancora piu’ complessa: la relazione coscienza-macchina
attorno alla quale ruota tutto il contesto apre ad una doppia prospettiva: puo’
la coscienza creare o, meglio, trovare l’isola oppure e’ necessario l’aiuto di
uno strumento tecnologico che amplifichi le nostre percezioni e faccia compiere
il salto “quantico” verso una diversa dimensione spazio-temporale?
2) I SETTE CAVALIERI,
LA BESTIA, L’ESPERIENZA ALL’INTERNO DELLA MONTAGNA: SIMBOLI CHE VANNO OLTRE LA
SEMPLICE NARRATIVA
D.A.: Quando si affrontano temi come la
multidimensionalita’, le realta’ parallele e il potere dell’Inconscio si deve
per forza di cose attingere all’essenza piu’ ancestrale della nostra umanita’,
che sono gli archetipi. La simbologia esoterica utilizzata dalle scuole
misteriche per migliaia di anni e’ talmente compenetrata nel tessuto della
nostra realta’ sociale che ignorarla significherebbe svuotare la vita stessa di
ogni significato. La diffusa ignoranza del mondo attuale per tale simboli e’
purtroppo una delle cause principali per la perdita dell’identita’ dell’Uomo.
Anche questo aspetto, in modo piu’ o meno velato, e’ presente nella storia.
3) L’INTENZIONE DI
VERITA’ E’ UN CONCETTO TEORETICO O PUO’ ESSERE APPLICATO ALLA REALTA’ SOCIALE DI
OGGI?
A.S.: Si tratta di un concetto teoretico,
che però può venire applicato alla vita dell’uomo nel suo complesso. L’uomo,
infatti, anche se non ne è consapevole, tuttavia ricerca sempre come stanno
veramente le cose. Anche per compiere un’azione, egli deve sapere quale è il vero contesto
nel quale quella azione si inscrive e, inoltre, deve cercare di compierla onde
raggiungere veramente l’obiettivo che si è prefissato. Quindi, anche se
il suo obiettivo non è la verità come tale, poiché egli cerca veramente di
raggiungere l’obiettivo prefissato, il suo comportamento è comunque animato
dall’intentio veritatis. Prendiamo un caso estremo: chi dicesse che non
ha affatto a cuore la verità, non di meno porrebbe una affermazione che egli
considera vera, cioè sarebbe un’affermazione che si pone in virtù dell’intentio
veritatis.
4) Il “RITORNO NEL
MONDO” DI DAVID DESCRIVE UNO SCENARIO FUTURISTICO NEI DESERTI DELL’ASIA
CENTRALE. E’ UNA COLLOCAZIONE CASUALE?
D.A.: Non e’ casuale. In moltissime
leggende di ogni tempo e religione si parla dell’Asia Centrale come del rifugio
scelto dai sopravvissuti di una razza di “Illuminati”, forse i nostri antenati o
forse a noi completamente alieni, in seguito all’ultima delle catastrofi
periodiche che sconvolgono la Terra. Le leggende di Agharta, Shamballah, del Re
del Mondo di Guenon, e dei 7 Saggi potrebbero essere frammenti di un messaggio
lasciatoci con uno scopo preciso. Indicare l’Omphalos della Terra dal quale
l’inizio di ogni ciclo evolutivo-spirituale potrebbe ripartire. Anche qui
possiamo parlare di un fortissimo messaggio archetipico.
5) CHE RUOLO HA L’EGO
NELL’APERTURA DELLA COSCIENZA VERSO LA VERITA’?
A.S.: L’ego è l’ostacolo: ci porta a
pensare che noi possediamo già la verità e, quindi, non dobbiamo cercarla. Solo
chi “sa di non sapere”, come ci ha insegnato Socrate, si mette consapevolmente
in cerca della verità. Il dialogo, infatti, sorge perché ciascun dialogante in-tende ricercare
la verità perché nonpre-tende di possederla. Di contro, l’ego ci induce a
coltivare sogni onnipotenti, che ci portano a pensare che noi possediamo la
verità e, quindi, non occorre che la cerchiamo. E chi pensa di possedere la
verità non soltanto smette di cercarla, ma inoltre pretende di imporla agli
altri e diventa violento. La vera democrazia si fonda sul “so di non sapere” e
sull’intentio veritatis, che ci induce a riconoscere che la verità
autentica, la verità oggettiva, è un ideale cui tendere, mai una certezza
raggiunta. Le certezze sono dell’ego; la verità è oggettiva. Ma, proprio perché
la verità è oggettiva, nessuno può avere la pretesa di possederla. Il suo
compito è cercarla. Infine, poiché ciò che viene cercato, cioè la verità
oggettiva, non si risolve mai in ciò che viene trovato, le certezze soggettive,
la ricerca permane inesauribile. |
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6) IL COMMUNITRON:
SCONTRO UOMO-MACCHINA PER LA CONQUISTA DELLA COSCIENZA?
D.A.: Per spiegare il senso del
Communitron dovrei pubblicare un’enciclopedia. In questo libro per ovvie
esigenze editoriali e concettuali mi sono limitato ad aprire una finestra su
questo strumento la cui esistenza devo negare, ma che si ispira agli studi di
Nikola Tesla sulle radio-frequenze e sui campi elettromagnetici della Terra. La
conquista della Coscienza, o dell’Anima, puo’ essere letta in modi diversi: dal
controllo mentale delle teorie cospirazioniste all’annullamento della volonta’
dettato dall’imperversare delle Teorie relativiste del mondo moderno, tema
questo molto caro al Prof. Stella e del quale condivido con lui la maggior parte
delle implicazioni. Per rispondere alla sua domanda, il Communitron ha varie
funzioni: puo’ interagire con la mente di chi lo usa; puo’ interagire con
oggetti animati e inanimati su cui la mente del navigante si focalizza; puo’amplificare
le facolta’ del navigante, ma puo’ avere anche effetti pericolosissimi e
imprevedibili…
7) IL CONCETTO DI
FEDE SEMBRA STRUMENTALE ALLA REALIZZAZIONE DELL’INTENZIONE DI VERITA’. NON E’ UN
PARADOSSO?
A. S.: A me non sembra un paradosso. La
ragione ci permette di capire che la verità è autentica solo se oggettiva, come
dicevo prima. Verità oggettiva è una verità che non dipende dal punto di vista
di un soggetto, cioè non è relativa, ma è assoluta. Una verità
relativa è una falsa verità: essa è vera se sono vere le premesse a cui essa si
vincola, le quali sono vere se sono vere altre premesse, in un regresso che va
avanti all’infinito. ma la verità assoluta, proprio perché tale, non può venire
determinata. Rimane il fine ideale della ricerca: la stella polare che illumina
il cammino di chi cerca e non una qualche certezza cui si pervenga nel cammino.
Ogni certezza, infatti, è solo relativa. Come entrare in rapporto, dunque, con
la verità assoluta? Abbandonando la pretesa di possederla e affidandosi ad essa,
ossia confidando che sia essa a possederci, cioè a guidarci e ad illuminarci nel
nostro cammino. Platone e Agostino paragonavano la Verità al Sole: solo in virtù
della luce emanata dal sole noi possiamo vedere il limite di tutte le cose, cioè
di tutte le verità relative; ma non potremo mai osservare direttamente il sole,
perché rimarremmo abbagliati dalla sua luce.
8) MONDI PARALLELI E
INTRADIMENSIONALE: UN MESSAGGIO RIVOLTO A…?
D.A.: A chi crede in tali concetti e li
ha approfonditi. Per loro, la storia di David puo’ essere letta nel suo livello
piu’ intimo e forse compresa appieno. In ogni caso lo scopo di questo libro non
e’ quello di pubblicare un’opera tecnica o specialistica, ma di raggiungere il
piu’ largo genere di lettori: quindi anche il curioso di questi temi, o la
persona che ama leggere, trovera’ nell’intreccio ingredienti di dramma,
avventura, amore, e soprattutto di scelte, che costituiscono a mio avviso il
sale di un’opera di narrativa.
9) CHE COS’E’
REALMENTE L’ “ISOLA FELICE”?
D.A.: Potrei parafrasare rispondendo a
mia volta con una domanda: che cos’e’ la vita? La vita piena, intesa come il
passaggio quantico da un micro ciclo al successivo, in armonia con le tre
componenti della nostra natura spirituale, mentale e fisica, verso
quell’evoluzione che possa risolvere l’eterna divisione cui in questa Terra
siamo assoggettati, e realizzare l’unita’ cosi’ diffusamente auspicata dalle
fedi religiose e dai grandi profeti.
Oppure potrei rispondere che l’Isola Felice e’ il luogo dove ognuno di noi puo’
trovare rifugio quando l’esistenza si fa cosi’ opprimente, cosi’ difficile,
cosi’ meccanica da sentire il bisogno di “spaziare” verso altri lidi, il nostro
intimo, privato, rifugio segreto.
Tra i due estremi se ne potrebbe trovare anche un terzo, che mi si e’ rivelato
quando ho finito di scrivere l’ultimo capitolo, e che spero si rivelera’ anche a
chi leggera’ la storia di David.
10) CHE COS’E’ LA
VERITA’ NELLA SUA CONCEZIONE FILOSOFICA?
A.S.: Lei mi chiede “che cosa è verità”.
L’errore è nella domanda. La verità non è una “cosa”, proprio perché non può
venire determinata. La verità assoluta ci permette di cogliere ciascuna cosa nel
suo limite, nel suo valore, così che ogni volta che cogliamo la relatività delle
cose opera in noi la verità assoluta. Se non operasse la verità assoluta, come
potremmo cogliere che ciò che abbiamo davanti è solo relativo?
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Il volume, pubblicato
dal GRUPPO EDICOM di Milano, e’ gia’ disponibile online, oltre che sul sito
gruppoedicom.it, anche su Amazon, Deastore, Libreriauniversitaria e altri.
Per trovarlo in libreria occorre attendere la presentazione ufficiale, che sara’
il giorno 26 Novembre 2014 a Perugia. |
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11/03/2016 17:11:08 |
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