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Da K a Q - L'avvento del multirealismo (I) |
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Diego Antolini |
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Il
fenomeno dell’immigrazione (in)controllato di massa da Africa e
Medio Oriente verso i paesi industrializzati non è limitato al
continente europeo ma, soprattutto attraverso la politica dei
“democratici”, si estende al territorio degli Stati Uniti
d’America. Molti oltre oceano hanno criticato il presidente uscente
Donald J. Trump durante il corso della sua presidenza per una
politica iconoclasta, disfattista, estrema. Ma oggi, subito dopo il
teatrino dell’ “assalto” alla Capitol
Hill
a Washington, DC, si deve prendere atto che settanta milioni di
americani che continuano a rimanere fedeli al presidente uscente
osteggiando apertamente il nuovo eletto (?) non possono essere
liquidati semplicemente con termini quali cospirazionismo, fanatismo
o ignoranza. Il numero è troppo elevato e merita attenzione e
considerazione assoluta. Forse sovverrà a qualcuno che il lavoro che
Trump ha effettuato durante la sua leadership americana era duplice.
Da un lato, quello pubblico di guida della sua amministrazione per
un’America protezionista, nazionalista e progressista. Dall’altro,
quello più oscuro di tagliare ponti con certe organizzazioni
internazionali, certe elite, certe alleanze più o meno chiare. E
quello che ha iniziato Trump (e le entità che lui rappresenta) è
ancora solo all’inizio, confuso e poco credibile, fino a quando
ogni velo che nasconde attualmente la realtà di fatti ed eventi sarà
strappato. Allora apparirà tutto chiaro: il ruolo delle
organizzazioni internazionali, il ruolo della moneta, il ruolo del
sistema finanziario, il ruolo della democrazia, il ruolo dei media
(social e non), della scienza medica, ecc.
Se Kalergi
scrisse (vedi
articolo precedente, La "cura" del Piano/K)
che
“L’uomo del futuro sarà di razza mista. Le
classi e le razze di oggi scompariranno gradualmente a causa della
mancanza di spazio, di tempo e di pregiudizio. La razza
negroide-eurasiatica del futuro, simile in apparenza agli antichi
egizi, sostituirà la diversità delle genti con una diversità di
individui. Invece che distruggere il giudaismo l’Europa, contro la
propria volontà, ha affinato ed educato queste genti portandole al
loro futuro stato di nazione dominante...come popolo, gli ebrei
vivono l’eterna lotta della quantità
contro la qualità: gruppi inferiori contro individui superiori;
maggioranze inferiori contro minoranze superiori.”
In
questo articolo (diviso
in due parti) vorrei
esplorare la visione di Kalergi dal punto di vista americano e alla
luce del movimento sempre meno cospirazionista e sempre più
interventista di “Qanon”,
perché li considero intimamente collegati sia nell’origine
culturale che nell’implementazione sociale.
Al tempo di
Kalergi, subito dopo la Seconda guerra mondiale, sia Roosevelt che
Churchill mostrarono un chiaro apprezzamento per l’ideologia del
nobile austro-giapponese. Nel 1946 Churchill disse, nel corso di un
intervento a Zurigo:
“Dobbiamo
creare una sorta di Stati Uniti d’Europa. Molto lavoro è stato
fatto su questo con lo sforzo dell’unione Paneuropea che deve così
tanto al conte Coudenhove-Kalergi. La struttura degli Stati Uniti
d’Europa, se costruita veramente e bene, sarà tale da rendere la
forza materiale di ogni singolo stato meno importante. Le piccole
nazioni conteranno come quelle più grandi, e saranno onorate per il
loro contributo alla causa comune”
E,
naturalmente, nacque l’Europa. Progressivamente
nel corso dell’ultimo decennio abbiamo visto come l’Unione
Europea sia stata attraversata, nel suo inesorabile declino, dal
fondamentalismo islamico, dalla migrazione afro-mediorientale, dal
MAGA di Trump e dalla Bexit di Johnson.
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Il
termine Deep
State o
“Stato nello Stato” viene usato per indicare una rete di potere
che opera indipendentemente dalla leadership politica di uno stato
nel perseguire una sua propria agenda e propri obiettivi. E’
generalmente visto in modo negativo e collegato a molte delle teorie
cospirazioniste che popolano letteratura e gruppi alternativi.
Certamente si tratta di organizzazioni occulte che spesso sono
collegate ad organi dello stato quali forze armate, agenzie di
intelligence,
rami della burocrazia statale,
ecc.
Tralasciamo la prospettiva politico-filosofica sulle
differenze tra positivismo e normativismo e sul ruolo interventista
piuttosto che opportunista che lo Stato può ricoprire nei confronti
dei suoi cittadini non perché inutile o secondaria, ma perché esula
dallo scopo di questo articolo che invece è focalizzato sulla
prospettiva popolare, sulla percezione che si ha del Deep
State
dal basso, a livello di massa. E’ questo l’angolo di analisi più
importante poiché su questo si è basata la politica di Trump nel
corso della sua presidenza e questa prospettiva ha posto le basi per
lo sdoppiamento della realtà che stiamo vivendo da qualche anno, ma
che si è esplicitata con la falsa “pandemia” da Coronavirus.
E’
difficile stabilire l’esatta origine di un fenomeno in quanto,
quando questo si rende visibile, è già passato ad uno stadio
evolutivo successivo. Ma è certo che dopo i quattro anni insipidi
(ma
disastrosi da un punto di vista dei programmi occulti)
dell’amministrazione Obama gli Stati Uniti si sono ritrovati a fare
i conti con una serie di problemi, soprattutto di leadership
internazionale, che non potevano essere ignorati.
La crisi economica del 2008 aveva scosso il sistema finanziario
globale alle fondamenta e, mentre la Cina lanciava i suoi super
progetti di espansione economica (BRI, e GEI), tecnologica (moneta
digitale e 5G con Huawei) e spaziale (il Grid Satellitare, molto meno
pubblicizzato), l’America era sommersa dai debiti e temeva di non
reggere il passo su ogni fronte, anche perché a differenza della
Cina, doveva gestire le varie truppe militari dislocate
in Medio Oriente, penosa eredità di una mentalità imperialista le
cui menzogne avevano ormai
perso ogni sostegno da parte dell’opinione pubblica.
In
questo scenario entra in gioco Trump che, con una politica fortemente
protezionista, assolutamente nazionalista e patriottica, e un
atteggiamento aggressivo e (apparentemente) goffo, si prende la Casa
Bianca e pone le basi per una nuova realtà a livello globale.
Trump
taglia i ponti con le organizzazioni internazionali e i vari “patti”
ambientali, attacca senza mezzi termini la Cina (ma non il suo
leader, Xi Jin Ping) cercando di bloccarla sul piano economico e
tecnologico e, quando viene fatta scoppiare la “Pandemia”, sembra
ignorarla. Ma in realtà toglie i fondi all’OMS e umilia
pubblicamente un certo Dr. Fauci che sembra essere il simbolo del
virus stesso assieme
a un cert Mr. Gates.
Trump va oltre e
nella
sua inarrestabile furia politica attacca i media, sia democratici sia
quelli tradizionalmente pro-GOP come la Fox. Detta così, sembra
proprio una strategia suicida, quella di tagliare tutti i ponti con
il potere e le lobby che avevano fino a quel momento raccontato il
mondo a senso unico. Ma si è trattato
davvero di un suicidio politico?
O è stato l’inizio di una pulizia completa, di un Reset
che tutti associano alla “pandemia” ma che potrebbe essere ben
più ampio della sola emergenza sanitaria? Con il suo slogan Make
America Great Again
o MAGA (Latino Magus,
mago) Trump
ha lanciato un incantesimo che
ha risvegliato milioni
di Americani
(ad
oggi circa 75 milioni, ma i numeri sono in crescita) che erano stati
accecati dalla patina scintillante del Yes,
We Can,
quella corsa da sogno che era stata costruita attorno all’ascesa
presidenziale di Obama.
La magia di Trump, che intendiamoci non
considero un sant’uomo e neppure particolarmente acuto, è stata
quella del saper fare business,
del vedere le cose da un punto di vista di massimizzazione del
profitto, del rischio calcolato, dell’investimento a lungo termine
e della rete di contatti strategici.
Tutte mosse
che i politici, solitamente, hanno difficoltà a
comprendere.
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Tornando allo sdoppiamento della realtà
accennato in premessa, devo precisare che con quel termine non
intendo la divisione netta in due parti di una stessa realtà ma,
piuttosto, l’avvicinamento e in alcuni casi la commistione di più
realtà o linee temporali, percepite e vissute da un numero
consistente di persone. Il numero è cruciale, perché se milioni di
persone credono in una cosa, e altri milioni credono nel suo opposto,
entrambe le visioni sono accettate come reali non da un punto di
vista soggettivo (individuale) ma plurisoggettivo (sociale). A quel
punto ignorare certe notizie, tacciandole come “cospirazioniste”
o “estremiste” o “negazioniste” diviene patetico e ridicolo.
Si dovrebbe piuttosto arrivare a comprendere che la struttura sociale
limitante e limitata a
senso unico fino
ad oggi proposta per controllare
le masse
non è sufficiente. Si apre l’era della multi temporalità, dove
diverse linee temporali (o percezioni, per semplificare) convivono e
portano a diverse fattispecie della realtà intelligibile.
Ho
avuto modo di scrivere in diversi articoli, riferendomi anche a studi
di scienziati che hanno compreso la natura multi-livello dello
Spaziotempo, come l'accelerazione
del Tempo porti al suo sdoppiamento mentre lo Spazio si restringe
tendendo verso una singolarità o punto di azzeramento. Se guardiamo
ai fenomeni degli ultimi trent’anni, dalla caduta del muro di
Berlino (1989) alla creazione del muro Sanitario (2020) appare chiaro
come ripetuti tentativi sono stati fatti per creare un labirinto di
divisioni, incomprensioni, illusioni, false soluzioni e paure, un
labirinto all’interno del quale svetta l’ombra di una creatura
sconosciuta, leggendaria, che sembra in agguato dietro ogni angolo
senza mai comparire. Il Codice del Minotauro (vedi
articoli
qui, qui, qui e qui )
è stato attivato per esporre la vera natura di questa entità
ineffabile, “casualmente”
con i crack finanziari e, sempre per “coincidenza”, con l’inizio
dell’Amministrazione Trump. |
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18/02/2021 22:10:52 |
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