|
La "cura" del Piano-K (II) |
|
|
Diego Antolini |
|
Nessuno
che, a livello istituzionale, abbia il coraggio di parlare di
educazione individuale, della forza del pensiero positivo, o della
semplice inefficacia di antibiotici e vaccini. Quest’ultimo, in
particolare, rappresenta il “Marchio della Bestia” che inoculerà
negli individui (specialmente bambini) il Codice di Massa, genetico o
psicologico, per la definitiva cancellazione delle identità
individuale e di popolo.
Nessuno ha questo coraggio perché
chiunque lo faccia verrà accusato di negazionismo, di disfattismo o,
peggio, di crimini contro l’umanità, quell’umanità che oggi
ammette i transgender
e insegna ai bambini che l’amore tra lo stesso sesso è una
ricchezza. Mentre opporsi ai vaccini è un crimine.
Nel
Piano-K le colonie africane possedute a quel tempo da alcuni paesi
europei erano incluse nella Paneuropa, cioè le popolazioni del
continente africano avrebbero il diritto di muoversi liberamente in
Europa. Le conseguenze erano solo teoriche al tempo, ma non era
difficile capire che un continente con una popolazione più del
doppio di quella europea e con condizioni di vita al limite della
sopravvivenza avrebbero letteralmente invaso il continente di chi
aveva contribuito, in passato a suddetta povertà. Oggi, a quasi un
secolo di distanza, i risultati concreti sono sotto gli occhi di
tutti. Ma già allora si pianificava una nuova razza imbastardita nei
geni e nelle azioni, senza una precisa identità, un senso di
appartenenza o lealtà verso una particolare cultura o nazione.

Questo profilo rappresentava l’uomo perfetto per le
élite finanziarie che miravano al controllo e allo sfruttamento
delle masse. Solo troncando le radici di un popolo, questo può
essere rimodellato e dominato con un totalitarismo nuovo, mascherato
dalla tutela dei diritti umani. Ecco perché all’alba del Covid i
politici creavano regole restrittive per i cittadini europei ma gli
immigrati continuavano ad arrivare, addirittura arrivando a
dichiarare che gli africani non erano affetti da Covid. E’ vero,
inizialmente i paesi più colpiti sono stati quelli al di sopra del
40mo parallelo, ma poi è stato impossibile discriminare, o sarebbe
crollata la credibilità della “pandemia”, necessaria per manovre
finanziarie globali quali l’implementazione dell’I.A., la
vaccinazione di massa, l’abolizione della moneta contante, la
riscossione dei CAT-Bond e così via. Oggi si sta cercando di
instaurare un sistema medico-totalitario basato sul terrore. Niente
di nuovo, lo schema è sempre lo stesso da almeno duecento anni.
In
tempi recenti il militante di estrema destra Gerd Honsik ha
sviluppato, attraverso un lavoro di selezione e
decontestualizzazione, il Piano-K nel suo libro Kalergi
Plan
(2005). Honsik, deceduto nel 2017, era stato condannato per ben due
volte dal tribunale europeo per aver negato pubblicamente la verità
storica dell’olocausto. Honsik riprese i concetti contenuti nel
Practical
Idealism
dell’ “uomo rustico” (figlio dell’endogamia, con volontà
forte ma povero di spirito) e dell’ “uomo urbano” (risultato
della mescolanza razziale o Blutmischtung,
privo di volontà ma con grande spirito) nel tentativo di nullificare
le identità nazionali così da imporre la mescolanza etnica (con le
genti asiatiche e africane) e il genocidio dei popoli europei per
creare spazio alla nuova razza ibrida di consumatori passivi,
controllati da élite
politiche, intellettuali, scientifiche ed economiche di matrice
giudaico-massonica.
|
 |
 |
I deliri estremisti di Honsik sono
serviti da un lato a ridicolizzare il vero intento del Piano-K
relegandolo nell’incerto calderone delle teorie cospirazioniste;
dall’altro però hanno acceso gli animi di coloro che vedevano
l’immigrazione incontrollata come un pericolo per la stabilità
sociale ed economica dell’Europa.
Sembra peraltro che Kalergi
originariamente avesse ipotizzato solo una confederazione di Stati
tra le diverse potenze europee che potesse garantire la sovranità
individuale e il rispetto delle diverse culture europee, in contrasto
con gli ideali imperialisti e totalitari del tempo, specialmente la
mistica nazionalista del superuomo di Nietzsche.
Ma
questa versione “light” del Practical
Idealism
non spiega come mai così tanti movimenti negli anni si siano
ispirati all’idea della Paneuropa e non in termini pacifici. A
cominciare dal Terzo Reich, che personalizzò le idee di Kalergi in
chiave anti-tedesca quando, dopo la fine della Seconda Guerra
Mondiale, era in agenda l’applicazione del Piano Morgenthau
(ufficialmente mai eseguito ma, come vedremo in un prossimo articolo,
in effetti molto attuale) per l’occupazione della Germania da parte
delle forze alleate. Ebbene nella versione del Reich, l’attacco
alla Germania era il risultato dell’ostilità dell’élite
finanziaria giudaico-massonica che mirava alla distruzione della
Germania anche attraverso il suo indebolimento etnico e
culturale.
Negli anni ‘70 e ‘80 una simile visione
prese piede in Francia, dove l’intellettuale Alain de Benoist
scrisse la Nouvelle
Droite
(il nuovo diritto) rivoluzionando la struttura politica ed ideologica
dell’estrema destra. Benoist introdusse il concetto di “globalismo”
che teorizzava un piano di americanizzazione del mondo a spese delle
identità nazionali, per standardizzare la popolazione del mondo.
Fenomeno che si è puntualmente verificato con i media tradizionali
prima (specialmente i blockbuster di Hollywood) e con i Social Media
poi.
L’esportazione della cultura americana è in
effetti un enorme e sottovalutato paradosso. Gli Stati Uniti sono
relativamente giovani, con solo qualche secolo di vita come nazione,
ma non hanno mai creato una precisa identità visto che sono figli,
culturalmente, di immigrati, di cui gli ebrei - non
è un mistero - rappresentano la colonna finanziaria principale.
L’unica identità che si può ascrivere all’America è la sua
capacità di spettacolarizzazione, auto-celebrazione ed estremo
capitalismo, che oggi è diventato soprattutto speculazione
finanziaria e consumismo di massa. Non certo la profondità culturali
con millenni di storia come i popoli del Mediterraneo, la Persia,
l’India e la Cina, tanto per citarne alcuni.
La scelta
della nazione americana come “regia” per l’esecuzione del
Piano-K è perfettamente in linea con il principio dell’integrazione
multiculturale dell’Europa e del mondo. E il suo potenziamento
bellico e tecnologico avvenuto incredibilmente in soli vent’anni
(1930-1950 circa) è direttamente collegato al suddetto Piano.
Lo
storico contemporaneo Elia Rosati afferma che si è trattata di una
ben strana alleanza di forze quella tra due opposti ideali,
capitalismo e comunismo, per formare un’élite
occulta che agisce attraverso le multinazionali da un lato e le
attività delle sinistre liberali dall’altra, per uno scopo comune
che è quello della “Grande Sostituzione” con la complicità
della Chiesa. Quando si è trattato di aprire le porte d’Europa
all’immigrazione, infatti, nessuno schieramento ha opposto una vera
resistenza. D’altra parte oggi il prodotto più remunerativo è
quello umano, bene di consumo assoluto sotto tutti i punti di vista,
che mette d’accordo linee politiche e religiose sotto il comune
denominatore della manipolazione di massa.
|
 |
 |
Arriviamo al
XXI secolo, l’era che stiamo vivendo, in cui i Social hanno
velocizzato il tempo e la “Pandemia” ha ristretto lo spazio
Entrambi i fenomeni hanno come base un virus, entrambi sono cavalli
di Troia giganteschi, spettacolari, emotivamente destabilizzanti, che
nascondono al loro interno i veri motivi della loro comparsa. Motivi
che riconducono sempre di più all’inizio del XX secolo, al tempo
di Kalergi.

Nella seconda decade degli anni 2000 le idee
contenute nel Practical
Idealism
hanno continuato ad avere un’enorme influenza, anche se non sono
mai arrivate esplicitamente alla conoscenza delle masse. Le crisi
economiche che hanno colpito ogni area del pianeta a cadenze regolari
(le maggiori sono state: 1997 Asia, 2000 Europa, 2007-2009 USA e
2015-2016 in Cina), l’immigrazione di massa dal nord Africa e Medio
Oriente degli ultimi cinque anni e, oggi, il blocco quasi totale
delle economie dei paesi a causa del “circo pandemico” hanno
spinto altri intellettuali a riprendere il discorso della “Grande
Sostituzione”. Un esempio su tutti lo scrittore francese Renaud
Camus che ha sostenuto il pericolo de le
grand remplacement,
della colonizzazione francese da parte dei migranti islamici
provenienti da Medio Oriente e Africa i quali minacciano di
“...cambiare
permanentemente la nazione e la sua cultura portando il continente al
genocidio dei bianchi…La Grande Sostituzione è molto semplice.
Oggi ci sono delle persone, e nello spazio di una generazione ce ne
saranno altre...”
sostiene Camus.
Vi sono molti che considerano il
Piano-K inconsistente sulla base del fatto che l’esistenza di un
gruppo etnico come quello caucasico (la razza bianca) come vittima
designata a favore della migrazione massiccia da Africa e Asia non
sia più possibile visti gli incroci genetici che hanno
caratterizzato le popolazioni occidentali da secoli. Ma la
consistenza del Piano-K è a mio avviso sempre attuale, semplicemente
si è spostata dalla genetica di razza alla psicologia di massa. Non
sono tanto i geni che completano un individuo, quanto il sostrato
sociale e culturale in cui egli cresce e sviluppa la propria
percezione della realtà. L’Europa, a differenza di Asia e Africa,
non ha mai vissuto un’imposizione coloniale da parte di altre
culture, almeno negli ultimi secoli, conservando una cultura ben
definita anche se “compressa” dalle spinte del “consumismo
passivo” americano, del desiderio di competizione asiatico e della
necessità di sopravvivenza africano-mediorientale (anche di matrice
religiosa). Il fatto poi che la sovranità dei paesi Europei sia
stata negli ultimi dieci anni messa in discussione e praticamente
annullata dal debito dei governi verso l’UE, e che la stessa
struttura dell’Unione sia stata ricucita alla meglio grazie
all’assistenza della Banca Centrale Europea. Questa situazione
definita “crisi del debito sovrano” o “crisi dell’eurozona”
che si è protratta fino al 2019 ha di fatto confermato che, con la
fine della globalizzazione, anche l’Unione Europea è giunta al
capolinea.
Per queste ragioni non è più necessario che
la razza bianca sia “pura” per essere vittima del Piano-K: sono i
principi e l’identità dei paesi europei che devono essere
cancellati per poter realizzare un unico sistema globale che possa
essere facilmente controllato perché incapace di pensare al di là
degli schemi tecnologico-scientisti innalzati per dare sostanza ai
tre miraggi di sicurezza, salute e lunga vita. |
 |
|
|
|
07/11/2020 18:47:23 |
|