|
La "cura" del Piano-K (I) |
|
|
Diego Antolini |
|
Per
capire la portata degli eventi che stanno caratterizzando il 2020 e
per tentare di anticipare lo scenario dell’immediato futuro del
mondo, è mia profonda convinzione che un’analisi dei movimenti
migratori dalle nazioni al di sotto del quarantesimo parallelo verso
l’Europa sia fondamentale.
La questione dell’immigrazione di
massa è iniziata con le crisi dei paesi nordafricani, in particolare
la con la guerra civile in Siria (dal 2010 tutt’ora in corso) e con
la caduta del regime di Gheddafi in Libia (2011, poi 2014 con la
seconda guerra civile tutt’ora in corso). Gli attacchi da parte dei
paesi NATO a questi due paesi hanno innescato una reazione a catena
che ha portato al collasso del sistema Europa, dividendo l’opinione
pubblica e indebolendo la struttura, in verità piuttosto fragile, su
cui gli Stati membri poggiavano. Non è un caso che la percentuale
dei cittadini dell’Unione che pensano che questo “esperimento
multiculturale” sia un fallimento sia in continuo aumento.
Il
fatto che da Brussels continuino ad uscire risoluzioni e
dichiarazioni ambigue che sostengono l’immigrazione di massa dietro
al paravento degli “aiuti umanitari” ha solo alimentato i
sospetti che dietro ci siano interessi personali dell’élite
politico-finanziaria che di umanitario hanno molto poco. Il paravento
è crollato prima con gli scandali delle NGO, che nel 2016-2017 sono
risultate essere parte di un piano di collusione con i trafficanti di
uomini per portare i migranti in Europa su scala industriale (più di
500000 immigrati in Europa dal nord Africa nel biennio 2014-2016) e
poi, con l’esplosione della “pandemia”, si è completamente
polverizzato.
Attualmente si assiste a manovre politiche
che usano da un lato le misure restrittive del Covid-19 per impedire
l’accesso dei migranti in Europa, dall’altro si tenta goffamente
di mantenere aperti i canali di accoglienza visto che il “virus”
non sembra aver minimamente scoraggiato chi dal flusso migratorio può
trarre profitto. La domanda tuttavia rimane, oggi sempre più
pressante anche se il terrore del virus ha offuscato le menti di
molti che, distratti dalla paura della morte e senza più certezze,
galleggiano in un limbo asettico decorato da mascherine, guanti in
lattice e isolamento. Chi segue questa via, o ne fa addirittura un
trend, non solo caracolla sulla strada illusoria della salvezza, ma
perde progressivamente contatto con una realtà nuova che si sta
creando.
La domanda, dicevo, per chi ancora se la pone, è:
quali sono gli interessi nascosti dell’élite
Europea a sostenere in un modo che rasenta il fanatismo
l’immigrazione di massa da Africa e Medio Oriente?

Una
possibile risposta è nel “Piano Kalergi”, che in realtà era una
precisa visione sociologica e politico-economica dell’Europa del
futuro da parte di una ristretta cerchia di nobili raccolti attorno
alla figura del Conte Richard von Coudenhove-Kalergi. Kalergi è
considerato il fondatore del concetto di Unione Europea e una figura
chiave della sua attuazione. Nonostante ciò, egli viene
sistematicamente tenuto lontano dal grande pubblico. Perchè i leader
europei dovrebbero vergognarsi di Kalergi?
Richard von
Coudenhove-Kalergi è stato uno dei primi proponenti
dell’integrazione europea e il fondatore dell’Unione Paneuropea.
E’ considerato il padre ideologico dell’Unione Europea ed è
dietro suo suggerimento che l’Ode
alla Gioia
della 9a
Sinfonia di Ludwig van Beethoven divenne l’inno dell’Europa. Egli
lavorò inoltre con coloro che hanno disegnato la bandiera europea.
Ma la sua influenza va ben oltre a inni e bandiere e ben più in
profondità che al mero livello ideologico. Con il suo lavoro
incessante e ben pianificato Kalergi pose le fondamenta dell’Unione
Europea in ogni suo aspetto, sostenendo innanzitutto l’unificazione
degli stati europei in un’unica entità, la Paneuropa.
|
 |
 |
Kalergi
era di sangue misto, per metà austriaco e per metà giapponese. Nato
a Tokyo nel 1894, suo padre era l’ambasciatore dell’impero
Austro-Ungarico in giappone. Passò la maggior parte della sua
giovinezza nella tenuta di famiglia in cecoslovacchia. Nel 1908 si
trasferì a Vienna per studio, e poi vi rimase per lavoro. Divenne
massone nel 1921 nella preminente Gran Loggia Humanitas
e, l’anno successivo, fondò il suo movimento “Unione
Paneuropea”. Il principio base era quello dell’integrazione
europea che doveva realizzarsi con la creazione degli Stati Uniti
d’Europa con un unico mercato, un’unica valuta e la libertà
della popolazione europea di spostarsi senza restrizioni.
Le
colonie che alcuni dei paesi europei possedevano a quel tempo
sarebbero state incorporate in questo super stato, così da avviare
le migrazioni di massa degli africani sul continente europeo. Kalergi
affermava che si sarebbe potuta raggiungere una pace duratura solo
con l’abolizione degli stati nazionali la cui rivalità continua
era alla base dei conflitti europei. Tali principi vennero enunciati
nel Manifesto della Paneuropa pubblicato nel 1923.
Molti
ideali, che magari hanno anche un intento costruttivo e pacifico,
spesso rimangono tali. Ma nel caso di Kalergi, forse per la sua
nobile origine, forse per ragioni economiche, accesero l’interesse
di molti: la politica imperialista delle nazioni europee era al
tramonto e c’era il bisogno di accentrare risorse per orientare i
grandi movimenti di massa che erano esplosi. Inoltre la prima guerra
mondiale aveva devastato le casse delle nazioni, mentre i banchieri
che avevano prestato il denaro non avevano alcuna certezza di
riaverlo indietro in tempi brevi. Vi erano pertanto due soluzioni: un
maggiore ingresso di “forza lavoro” a basso costo, oppure un
nuovo conflitto bellico. Quello che accadde nei decenni successivi
appartiene alla storia.
Ma in quel momento le idee di
Kalergi potevano rappresentare la soluzione (o la distrazione) ai
mali d’Europa, e vennero accolte con favore da molti importanti
politici, quali Ignaz Seipel, due volte cancelliere d’Austria; Karl
Renner, ministro austriaco degli Affari Esteri; Tomaš
Masaryk, primo presidente della Cecoslovacchia e il suo primo
ministro degli Affari Esteri (e poi secondo presidente) Edvard Beneš;
Aristide Briand, presidente francese e premio Nobel; Leon Blum che fu
presidente francese per tre mandati, e Konrad Adenauer, politico
austriaco che poi divenne cancelliere della Germania Ovest.
Il
supporto politico era condizione necessaria per aprire le porte di un
altro settore, ma
non sufficiente senza l’interesse concreto di quest’ultimo. Non è
una sorpresa, quindi, che attraverso i sostenitori politici Kalergi
venne introdotto nell’ambiente della “nuova” finanza. Nel 1925
fu pubblicato Practical
Idealism,
in cui veniva descritta la futura Europa in passaggi significativi
come:
“...L’uomo
del futuro sarà un bastardo. Le razze e le classi di oggi
scompariranno a causa della scomparsa di spazio, tempo e
pregiudizi...”
“...Il
cristianesimo, preparato eticamente dai saggi ebraici (Giovanni) e
spiritualmente dagli ebrei allessandrini (Filone) è ebraismo
rigenerato. Per quanto l’Europa sia cristiana, è ebraica in senso
spirituale. Per quanto sia moralmente cristiana, è ebrea...”
A
quel punto il movimento paneuropeo ricevette una donazione di 60.000
marchi tedeschi dal banchiere Max Warburg, con cui Kalergi era
entrato in contatto per tramite del barone Louis Rothschild, uno dei
più importanti membri della famiglia dei banchieri Rothschild. I
Rothschild erano naturalmente grandi sostenitori della creazione di
un super-stato europeo che avrebbe unito le singole nazioni in
un’unica entità. Con l’aiuto di Warburg e dei Rothschild,
Kalergi entrò sempre più nelle grazie della finanza internazionale,
ricevendo il sostegno anche di Paul Warburg, fratello di Max, di
Jacob Schiff e Bernard Baruch, tutti provenienti dagli ambienti di
Wall Street. Paul Warburg e Jacob Schiff erano già conosciuti per
aver contribuito alla creazione dell’American
Federal Reserve Bank,
la struttura di accentramento delle riserve aurifere (provenienti
dalle sostanziose casse del Terzo Reich dopo la sua caduta) che ha
permesso agli Stati Uniti di piazzare il dollaro come moneta di
scambio globale. In qualità di banca centrale della nazione,
infatti, la Federal Reserve ricopre diversi ruoli nell’arena
internazionale, influenzando i tassi di interesse e il valore degli
scambi esteri contro il dollaro. Quando le autorità monetarie USA
decidono di intervenire sui mercati esteri, è la Federal Reserve che
esegue materialmente le azioni.
Ancora più interessante è
il fatto che lo stesso Jacob Schiff, risaputo capitalista, finanziò
la rivoluzione russa e i bolscevichi. Fu sempre Schilf che diede a
Trotsky, fuggito a Londra dopo essersi diviso da Lenin, i mezzi
finanziari per il suo ritorno in Russia all’alba della rivoluzione
del 1905.
Erano in molti a vedere gli sforzi di Kalergi nella
promozione dell’integrazione europea come una nobile causa. Si
credeva che l’obiettivo principale era quello di migliorare gli
standard di vita e raggiungere una pace duratura, anche perché
questi erano i concetti che egli ripeteva continuamente. Kalergi
affermava di star lottando per la prosperità dell’intero genere
umano.
|
 |
 |
Ma dietro la retorica nobile e umanitaria si
celavano gli interessi personali e molto meno nobili dei sostenitori
finanziari. La crisi europea che oggi ha decretato la fine dell’UE
e della globalizzazione in genere è la diretta conseguenza di tali
manovre finanziarie, oggi sempre più chiare.
I piani di Kalergi
non si limitavano alla sola abolizione degli stati nazionali. Egli
intendeva eliminare le nazionalità d’Europa per sostituirle con
una nuova, unica razza, più adattabile al futuro super-stato.
In
Practical
Idealism
Kalergi scrive:
“L’uomo
del futuro sarà di razza mista. Le razze e le classi di oggi
scompariranno a poco a poco a causa dell’eliminazione di spazio,
tempo e pregiudizio. La razza euroasiatico-negroide del futuro,
simile in apparenza agli antichi egizi, sostituirà l’attuale
diversità etnica e degli individui”
Fu
proprio questa “visione” dei futuri cittadini europei che deliziò
l’élite
finanziaria internazionale nonché gli esponenti della massoneria e
altri uomini d’affari influenti, spingendoli a finanziare l’Unione
Paneuropea subito dopo la pubblicazione del Practical
Idealism.
A mio parere sono state due le chiavi fondamentali di questo
enorme interesse: la prima, di natura simbolico-esoterica, riguarda
l’annullamento delle forze che strutturano una nazione. Uno
scenario in cui lo spazio e il tempo venivano portati agli estremi,
riducendo il primo e dilatando il secondo (immigrazione di massa) per
poi capovolgerne la prospettiva (con la globalizzazione, allargando
lo spazio e riducendo il tempo) avrebbe causato l’annullamento di
ogni punto di riferimento e, da questo disorientamento generale,
manipolazione e controllo delle nuove masse sarebbe bastato per
destabilizzare ogni sistema, giocando sulla paura e sull’ignoranza.
Il principio degli inversi, per chi ha conoscenza della simbologia
massonica, è uno strumento antichissimo e la ragione che sta dietro
allo strumento dei conflitti.
La seconda, di natura
principalmente finanziaria, intendeva speculare sull’appiattimento
culturale e sull’allargamento della base numerica della forza
lavoro e forza di consumo.
Non ha caso il Terzo Reich parlava di
“spazio vitale” per giustificare la sua blitzkrieg.
Era, quello di Adolf Hitler, un tentativo di opporsi al Piano Kalergi
utilizzando poteri occulti e tecnologia. La scienza che ne risultò
fu talmente avanzata da sorprendere la stessa élite
che aveva finanziato l’ascesa nazista.
Invece il Piano-K potè
continuare con il trasferimento del Reich negli Stati Uniti (Project
Paperclip)
e con il Piano Marshall che aprì la strada alla disgregazione
economica degli Stati e alla creazione dell’UE.
Prima
della Seconda Guerra Mondiale, l’élite
finanziaria che sosteneva Kalergi lo aiutò ad emigrare negli Stati
Uniti da dove egli potè continuare a lavorare per l’integrazione
europea. Negli USA Kalergi ottenne il sostegno delle maggiori testate
nazionali tra cui il New
York Times
che pubblicava i suoi articoli regolarmente. Lo stesso presidente
Harry Truman rimase positivamente impressionato dalle idee di Kalergi
dopo aver letto uno dei suoi articoli.
Alla
fine della guerra Kalergi si trasferì in Francia per proseguire con
l’attuazione del Piano. A quel punto però la Paneuropa diventava
solo un tassello per la creazione di quel Nuovo Ordine Mondiale in
cui ogni nazione scomparirà a favore di un’unica razza mista, una
massa senza specifica identità sotto il controllo dell’élite
internazionale della finanza. Il 2020 è un punto di svolta storico,
un quarto conflitto mondiale in cui si deciderà se questo Piano può
interamente realizzarsi o se crollerà in un grande Reset
socio-economico. Dopo la paura della guerra tra nazioni, e dopo la
paura del terrorismo fondamentalista nelle nazioni, oggi viviamo la
paura della malattia al di là delle nazioni, in cui un virus
silenzioso e invisibile può interrompere le nostre vite in ogni
momento. Questo scenario, mai esplicitamente dichiarato perché
inesistente, viene invece alimentato in modo subliminale dai media di
massa, dalle azioni dei governi che non hanno più alcuna
indipendenza nelle decisioni interne, e di quegli “esperti”
scientisti che seminano concetti grossolani di salute a buon mercato,
salvo poi contraddirsi e rettificare. |
 |
|
|
|
17/10/2020 21:48:25 |
|