NOTA DE LA COMMISSIONE: LA PRESENTE TRASCRIZIONE 
  NON E' STATA APPROVATA DALL'INTERVISTATO.
Solideo Paolini ha frequentato il Liceo Classico e poi 
  si è laureato in Psicologia a La Sapienza di Roma. Collabora con varie 
  riviste di area cattolico-tradizionalista, e oramai da un anno – dal 13 
  Maggio 2004 – è il direttore del Crociato di Fatima, costola 
  italiana della rivista internazionale The Fatima Crusader. E' appassionato 
  di filosofia (cultore della filosofia perenne, quella che ha raggiunto il vertice 
  di sistematizzazione nel tomismo) e di teologia.
  Cattolico militante, Paolini è cultore del cosiddetto "tradizionalismo", 
  il cattolicesimo tradizionale militante, ed è organizzatore e promotore 
  nella sua regione di origine (Marche) della messa tradizionale, la messa tridentina, 
  con il vecchio rito in latino, nonchè sagrestano della chiesa dove viene 
  celebrato il rito tradizionale. Tra le altre passioni il catechismo, la catechesi 
  e l’apostolato in genere.
  Il suo impegno è rilevante anche nel campo del volontariato cattolico. 
  
  Ha recentemente scritto un libro (di imminente pubblicazione con la Segno Editore): 
  Fatima: Non Disprezzate Le Profezie – In appendice: ricostruzione 
  della parte non pubblicata del Terzo Segreto, dove individua e analizza 
  "il filo rosso che è l’anima di questo unico segreto tripartito".
1) I Segreti di Fatima: realtà o mistificazione?
E’ piuttosto noto che ci sono tre segreti di Fatima. Il Primo e Secondo 
  Segreto vennero resi noti durante la seconda guerra mondiale; il Terzo Segreto 
  ufficialmente è stato svelato nell’Anno Santo 2000, durante il 
  Grande Giubileo, con una discrepanza rispetto alle Indicazioni del Cielo, perché 
  Suor Lucia, a nome della Madonna, aveva detto che il Terzo Segreto avrebbe dovuto 
  essere reso noto nel 1960. Ammesso che la pubblicazione avvenuta sia quella 
  e sia integrale, sarebbe comunque avvenuta con quaranta anni di ritardo. Occorre 
  fare una precisazione: è comunemente noto che ci sono tre segreti di 
  Fatima. Non è sbagliato, questo, però è piuttosto inesatto: 
  nel senso che Suor Lucia parla di un unico segreto composto di tre parti. Testualmente 
  Suor Lucia dice: 
  
  “...Il Segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per 
  rivelare...” 
  
  perché la terza fino al 1960 era riservata. Questa espressione di Suor 
  Lucia, scritta proprio mentre svelava il Primo e Secondo Segreto, è molto 
  interessante perché ci da’ due dati: uno, il segreto; quindi ha 
  una sua unitarietà, e c’è un legame tra le varie parti – 
  che c’è da andare a decodificarle. Due, consta di tre cose distinte, 
  non possono essere doppioni. 
  Quindi, sono tre cose distinte, nessuno è un doppione dell’altro, 
  e questo è uno dei tanti argomenti che mostra che nell’Anno Santo 
  non ci è stato detto tutto, e che però i Segreti hanno uno stretto 
  nesso, o legame, tra di loro.
  Nel libro che ho scritto sull’ argomento, e che uscirà il prossimo 
  mese (FATIMA: NON DISPREZZATE LE PROFEZIE – in appendice: ricostruzione 
  della parte non pubblicata del Terzo Segreto) sono andato a trovare il 
  filo rosso che è l’anima di questo unico Segreto tripartito.
  La prima parte [dei Segreti n.d.t.] è una visione muta, senza parole. 
  E’ una scena, la visione dell’Inferno. I tre pastorelli ne resteranno 
  sconvolti. Suor Lucia scriverà: 
  
  “...E meno male che la Madonna subito prima ci aveva soccorso con 
  la promessa di portarci in cielo, altrimenti temo che saremmo morti di spavento 
  e di terrore...” 
  
  benché la visione sia durata un istante. 
  
  “...La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava 
  stare sottoterra. Immersi in quel mare i demoni e le anime, con aspetto di animali 
  neri e ripugnanti, che venivano trasportati qua e là nell’incendio, 
  cadendo qua e là, emettendo grida che facevano rabbrividire dal terrore. 
  Immersi in questo fuoco i demoni e le anime, e meno male che la Madonna subito 
  prima ci aveva…”
  
  Quello che comunemente viene chiamato Secondo Segreto inizia con la spiegazione 
  della visione: 
  
  “...Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori...” 
  
  
  La Madonna non si ferma lì. Perché la Madonna è venuta 
  a Fatima? Perché è come una mamma premurosa, preoccupata per la 
  sorte dei suoi figli. 
  
  “…Per salvarle – continuava la Madonna – Dio 
  vuole stabilire nel Mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se farete quello 
  che io vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace..." 
  
  
  E poi la Madonna inizia a parlare della II Guerra Mondiale, del Comunismo e 
  delle persecuzioni contro la Chiesa e i Cristiani, e appunto delle persecuzioni 
  che la Chiesa e in particolare il Papa avrebbe dovuto soffrire. Quindi la prima 
  parte è costituita da una visione muta, l’Inferno. La seconda parte 
  da parole della Madonna, che prima spiega la visione, e poi passa dall’Inferno 
  a parlare di mali temporali: la guerra, il comunismo, la fame, le persecuzioni 
  alla Chiesa. 
  Il linguaggio che la Madonna usa è molto concreto. 
  Fatima è una grandissima manifestazione della misericordia divina. Il 
  senso di Fatima è questo: Il Cielo vede tempi particolarmente difficili, 
  con uno scatenarsi del demonio inaudito,e allora la manifestazione del rifugio 
  sicuro, il Cuore Immacolato della Madonna, la grande Nemica del Serpente, del 
  demonio, anche molto accessibile e amabile (cosa c’è più 
  amabile di una mamma?).
  Primo Segreto, una visione dell’Inferno, muta, senza parole. Secondo Segreto, 
  solo parole della Madonna, che all’inizio spiegano la [precedente] visione, 
  quindi si può considerare un allegato al Primo Segreto. Il corpo, la 
  parte centrale, introduce altri temi (guerra, fame, comunismo, persecuzione 
  alla Chiesa e al Santo Padre il Papa). La Terza Parte sarebbe – per quello 
  che ha pubblicato il Vaticano nell’Anno Santo – come la Prima parte, 
  una visione muta, senza parole. La scena, prima, di un angelo con una spada 
  di fuoco che minaccia di incendiare il mondo. E’ la Madonna che lo ferma, 
  che ferma l’Angelo del Castigo. 
  Dice:
  
  “…E scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare 
  il mondo, ma si fermavano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava 
  dalla sua mano destra verso di lui…” 
  
  E’ la Madonna che ferma l’Angelo del Castigo. In qualche maniera 
  ci viene offerta un’alternativa: mostra il mondo sotto l’ira di 
  Dio, e da’ l’alternativa, il rifugio, dicendo in qualche maniera 
  che c’è un Dio, e che si può scegliere.
  Poi c’è questa visione di un vescovo vestito di bianco, che fa 
  una Via Crucis, che poi viene ucciso, anche altri vengono uccisi, dopo di lui, 
  allo stesso modo. Essi muoiono nella stessa maniera e poi dal sangue dei martiri 
  rinasce la Cristianità. Gli angeli raccolgono in un annaffiatoio il sangue 
  dei martiri, ci irrigano le anime e le anime ritornano giù. 
  Questo però è molto strano, perché sarebbe un po’ 
  come il Primo Segreto, una visione muta. Ma il Primo Segreto viene poi spiegato 
  dalla Madonna (benché il suo senso pare evidente).
  Nel caso del Terzo Segreto, invece, questo è una visione molto più 
  difficile da decodificare, e tuttavia non vi è nessuna spiegazione. Possibile?
  
  2) Il Terzo Segreto è completamente svelato, e coincide con la versione 
  pubblicata dal Vaticano nel 2000?
  
  Nel mio libro porto moltissimi argomenti a sostegno della tesi che in realtà 
  nell’Anno Santo 2000 non c’è stata una reale "rivelazione" 
  del Segreto. Qualcuno dice che il testo pubblicato non è autentico; io 
  penso che lo sia, ma che non sia completo. E’ stata pubblicata la visione 
  senza le parole che spiegano la visione; perché la vera spiegazione non 
  è quella che è stata data, dei martiri del XX secolo. E’ 
  stata data in maniera ambigua, è stato detto: “non è l’unica 
  interpretazione possibile”. Ma al popolo è stata data questa. 
  Il Segreto consta di tre parti distinte, quindi non può riferirsi ai 
  Martiri del XX secolo, alle persecuzioni alla Chiesa, alle sofferenze del Santo 
  Padre, perché di questo ne parla il Secondo Segreto. Il Secondo Segreto 
  conclude più o meno, prima della chiusura finale, così: 
  
  “...i buoni saranno perseguitati. Il Santo Padre avrà molto 
  da soffrire, varie nazioni saranno annientate...”
  
  Quindi questi aspetti sono già trattati nel Secondo Segreto. Se il Terzo 
  trattasse unicamente di questo, se fosse tutto qui, dove sarebbe la cosa distinta 
  con il Secondo Segreto? Sarebbe una spiegazione eventualmente più particolareggiata 
  del Secondo. Quindi, non sono state pubblicate le parole che spiegano la Visione, 
  che è la parte più pregnante del Segreto; perché il Terzo 
  Segreto giunse in Vaticano in una busta sigillata.
  Alla fine del 1943 Suor Lucia si ammala di Pleurite. Il Vescovo della Diocesi 
  di Leiria teme che la suora muoia: era Monsignor Josè Alves Correla Da 
  Silva, un uomo buono, molto timoroso (se poteva non avere guai…); non 
  era un uomo da intrighi, e infatti lui non vorrà conoscere il Terzo Segreto. 
  
  Teme che la Veggente superstite muoia, come morirono gli altri due pastorelli, 
  poco dopo le apparizioni, di Pleurite, tra atroci sofferenze.
  I due bambini soffrirono moltissimo, però morirono con una pace incredibile, 
  nonostante provassero dei dolori atroci, e nonostante le cure mediche del tempo 
  - particolarmente in un ambiente povero come il loro - non dessero certo un 
  gran sollievo. Ma morirono con grande serenità, offrendo le loro sofferenze 
  a Dio per la conversione e la salvezza dei poveri peccatori, perché dicevano: 
  
  
  “...Quel che abbiamo visto che si soffre nell’Inferno, anche 
  solo per un istante, in confronto quello che stiamo soffrendo noi è niente. 
  Allora soffriamo, perché se possiamo evitare a qualcuno di finire per 
  l’eternità lì, è poca cosa quello che stiamo soffrendo 
  ora...”
  
  Le apparizioni avvennero nel 1917, le principali furono sei, dal 13 Maggio 1917 
  al 13 Ottobre 1917, con il Grande Miracolo del Sole, visto da sessanta, settantamila 
  testimoni. 
  Il Vescovo teme che muoia la Veggente superstite senza aver rivelato la terza 
  parte del Segreto, e le ordina allora di scriverlo; solo che Suor Lucia ha difficoltà 
  enormi a eseguire l’ordine (aveva nel frattempo imparato a scrivere, e 
  un po’ a battere a macchina). Lei chiede un ordine formale, un ordine 
  ufficiale e scritto. Il Vescovo è titubante, ma glie lo manda. Ma la 
  suora non riesce ugualmente a scrivere, e dice: 
  
  ”...Ogni volta che andavo a prendere la penna avevo la mano paralizzata...”
  
  Probabilmente era la lotta che il Demonio le faceva contro, per evitare che 
  venisse rivelato il Terzo Segreto. Non a caso proprio alla vigilia del 13 Luglio 
  1917, quando il Terzo Segreto venne rivelato ai pastorelli, proprio il giorno 
  prima Suor Lucia andò in crisi: 
  
  “...E se fosse un inganno del Demonio? Posso aver ragione io, e il 
  curato e la mamma che sono dubbiosi e che ne sanno più di me, aver torto?...” 
  
  
  E non voleva andarci [al luogo dove la "Signora vestita di Bianco" 
  appariva]. I cuginetti non riuscivano a convincerla. 
  Francesco l’aveva provate tutte. Passa tutta la notte in ginocchio ai 
  piedi del letto a piangere e pregare che la Madonna la facesse andare laggiù. 
  
  
  “...La mattina dopo - dice Suor Lucia - posseduta da una 
  forza inspiegabile, sono riuscita ad andare..."
  
  Evidentemente c’era una lotta tra il Demonio e la Madonna, che è 
  poi il grande sfondo di Fatima, e così sappiamo da che parte stanno coloro 
  che occultano il Segreto.
  Non sapranno quel che fanno, naturalmente, dobbiamo pensare questo, però 
  oggettivamente, diciamo che nel dubbio dobbiamo propendere per l’ipotesi 
  più benevola
  Non posso giudicare con che grado di colpevolezza uno faccia una determinata 
  azione, però posso dare una valutazione su quella azione, sul lato oggettivo.
  Lucia non riesce scrivere. Sta mesi paralizzata, ogni volta che andava per scrivere 
  aveva la mano paralizzata (era il Demonio che la tratteneva). Finalmente le 
  appare la Madonna e le dice “Scrivilo, perché è conforme 
  alla volontà di Dio”. Non solo, la aiuta nella redazione; e, dice 
  Suor Lucia: 
  
  “...La Madonna mi ha aiutato a scrivere il Terzo Segreto parola per 
  parola...”
  
  Suor Lucia, dopo la redazione del Segreto, restò spossata a causa della 
  lotta sostenuta. 
  Il Vescovo di Leiria manda un altro Vescovo – che era lì di passaggio 
  – a ritirare la busta dopo mesi, perché Suor Lucia dice che 
  
  “...La [lettera] posso dare solo a un Vescovo...”
Il Segreto Lucia lo chiude in una busta sigillata con la ceralacca e scrive 
  una lettera al Vescovo di Leiria. Una lettera un po’ strana, in cui dice: 
  
  
  “...Ho fatto quanto Vostra Eccellenza mi ha chiesto. Dio ha voluto 
  mettermi alla prova, ma alla fine questa è la sua volontà. Il 
  Segreto è nella busta sigillata e nel taccuino...” 
  
  E nel taccuino.
  Quando il Vescovo Joao Pereira Venancio si presenta, Suor Lucia gli da’ 
  il taccuino con dentro la busta. Busta e taccuino.
  Probabilmente il Segreto stava nella busta (le parole della Madonna) e nel taccuino 
  (la Visione che l’accompagnava).
  Nel libro ne parlo apertamente.
  Le indicazioni mandate al Vescovo di Leiria da Suor Lucia erano che il Vescovo 
  poteva prenderne visione subito, e allo stesso modo il Santo Padre. 
  Per il popolo c’era un po’ da aspettare, a differenza del Primo 
  e del Secondo Segreto che erano ormai di dominio pubblico. Questo fa pensare 
  che non aveva il Terzo Segreto lo stesso grado di divulgabilità degli 
  altri due. Esso Riguardava questioni più delicate. 
  Incredibilmente, il Vescovo non ne prese visione. Potevano prenderne visione 
  subito il Vescovo ordinario del luogo (Leiria), e il Santo Padre (allora Pio 
  XII, Papa Pacelli, il Papa della II Guerra Mondiale). 
  E Suor Lucia, nell’opera monumentale di Michel de la Sainte Trinitè 
  (Toute la veritè sur Fatima), che è la più completa, 
  dimostra molto bene che Lucia si raccomandò che Papa XII lo leggesse. 
  Il Papa invece lasciò la busta al Vescovo. Il Vescovo disse che non l' 
  avrebbe mai aperta.
  Il canonico Galamba da Oliveira (collaboratore del Vescovo di Leiria) tuttavia 
  era molto curioso di sapere cosa c’era in quella busta, e cercava di farlo 
  dire al Vescovo, ma senza successo. Saint Michel racconta allora un aneddoto 
  simpaticissimo. C’era un visitatore straniero, il canonico gli dice “chiedi 
  al Vescovo cosa contiene la lettera, che l’aprisse, perché a me 
  dice che l’ho stufato, tu che sei uno straniero magari tu riesci a convincerlo.” 
  Niente da fare.
  Una volta il canonico chiese al Vescovo: “Ma, Eccellenza, perché 
  non vuole…?”
  “I segreti del Cielo non fanno per me” rispose il Vescovo
  Sia il Vescovo che il Papa erano terrorizzati dal contenuto della busta. Non 
  mi sembra che quello che è stato pubblicato nell’Anno Santo sia 
  così terribile. Non sono certamente inezie, perché si parla dell’Angelo 
  che minaccia di incendiare il mondo, del Papa e dei sacerdoti che vengono ammazzati. 
  Queste non sono però cose che giustificano un panico così tremendo. 
  Evidentemente già a quel tempo era trapelato l’oggetto del Segreto, 
  che non era esterno alla Chiesa, ma direttamente la riguardava al suo interno.
  Sembra che quando Papa Giovanni XXIII, che fu il primo che aprì la busta 
  sigillata, svenne quando ne lesse il contenuto.
  E non mi sembra che il testo pubblicato nel 2000 possa giustificare uno svenimento, 
  sebbene i temi siano molto seri.
  Torniamo alla cronistoria. La busta non la vuole aprire né il Vescovo 
  di Leiria né il Santo Padre, perché entrambi paralizzati dal terrore. 
  Se però Suor Lucia aveva scritto la Visione corrispondente nel taccuino, 
  quella l’avevano letta sicuramente.
  Allora Suor Lucia fa un po’ di trattative col Vescovo; dalle trattative 
  viene fuori questo. Che il Vescovo e il Santo Padre avevano facoltà di 
  leggerlo quando volevano, di farlo leggere liberamente a loro collaboratori 
  di fiducia, e al popolo avrebbe dovuto essere rivelato solo e tassativamente 
  nel 1960. A meno che Suor Lucia non fosse morta prima. Allora avrebbe dovuto 
  essere svelato anticipatamente. 
  Nel 1957 arriva da Roma l’ordine “Portare a Roma tutte le carte 
  su Fatima”. 
  Cosa fa nel frattempo il Vescovo di Leiria di questo Terzo Segreto? Ci scrive: 
  
  
  “...Questa busta, con il suo contenuto sarà trasmessa alla 
  mia morte al Sua Eminenza Cardinale Manuel Cerejeira, patriarca di Lisbona...” 
  
  
  non a Roma.