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PROGETTO SERPO #36.3

POST #36 - Parte Quarta

Fonte: Serpo.org

Anno: 2015

Fonte: Victor Martinez

Sezione IV: Le origini del “Project CRYSTAL KNIGHT”: Il predecessore della missione di scambio “Project SERPO”

– Come trasmessa da un maggiore pluridecorato dell’USAF attraverso la DIA –

1) Note della riunione: da un maggiore dell’USAF in pensione

2) Sono stato coinvolto nel “Project CRYSTAL KNIGHT” nell’estate del 1958. Fui assegnato alla Holloman AFB dove fui messo al corrente di un programma che riguardava la comunicazione con una razza extraterrestre chiamata Eben. Avevo saputo di Roswell come parte di un precedente briefing nel 1952. Sebbene non avessi mai avuto alcun contatto con Ebe #1, vidi fotografie e una pellicola che mostrava la creatura e il suo tutore. Si trattava della stessa pellicola mostrata ad altri che erano stati informati di questo programma molto speciale.

3) Durante l’estate del 1958 fui convocato alla Sandia Base (Kirtland AFB) per un incontro top secret. Erano presenti ufficiali in comando. Il Generale Charles Cabell dell’USAF era a capo del gruppo che doveva poi controllare a sua volta il “Chrystal Knight”. Altri membri del gruppo erano: Phil Howell, George Simler, Miles Doyle, Bob Hall, Curtis Frisbie, Harry Robb, Earl Butts, Richard Hamaski e Jack Thomas. Essi erano tutti membri dell’USAF, mentre la maggior parte era nel AF Security Groups (allora l’agenzia di intelligence dell’Air Force).
Fu data una presentazione riguardo un evento straordinario pianificato che coinvolgeva il contatto con un’intelligenza extraterrestre localizzata su un altro pianeta. Il progetto presentava diversi livelli.

Per prima cosa stabilire una serie di stazioni di trasmissione e comunicazione intorno al mondo per ricevere segnali da questa civiltà ET e trasmetterli a una location centrale – la base di Sandia. Sandia base (Kirtland AFB) aveva di recente (alla fine degli anni ‘50) installato una parabola a XXXXX (queste sono le parole di XXXXX) che poteva ricevere segnali dallo spazio. Al gruppo venne detto anche che un sistema di comunicazione molto sofisticato era stato trovato sulla navicella ALIENA recuperata vicino a Roswell, e che questo sistema di comunicazione era attivamente in contatto con questa civiltà ET.

Il 2044mo Squadrone Comunicazioni (AF) era responsabile del funzionamento del sistema di comunicazione insieme al personale dell’U.S. Army Communications Service e a un selezionato ero di civili del Los Alamos National Laboratory. L’ALIENO sopravvissuto – che era stato catturato vicino Roswell – fornì le informazioni tecniche e il know-how su come operare e rendere funzionante il sofisticato sistema di comunicazione.

Tre (3) membri del 2044mo furono addestrati a lavorare tecnicamente con il sistema ET. Il sistema era estremamente complesso e richiedeva una fonte d’energia speciale che fu trovata all’interno del velivolo ALIEN caduto a Roswell. Una volta che i tecnici del 2044mo impararono il sistema, l’apparato di comunicazione era già operativo.
Tuttavia il più grande problema individuale era capire il linguaggio degli ALIENI. Il sistema di comunicazione lavorava solo con il linguaggio ALIENO, conosciuto solo da uno (1) o due (2) agenti USAF che avevano lavorato con l’ALIENO. Ma le cose si fecero più complicate perché il sistema di comunicazione lavorava su un linguaggio ALIENO scritto, che nemmeno gli agenti dell’AF conoscevano. Dal 1952 al 1958 specialisti del linguaggio [linguisti provenienti dall’U.S Army e dalla U.S. Air Force] lavorarono alla traduzione del linguaggio scritto ALIENO.

Tuttavia, senza possedere un qualche tipo di codice linguistico di base, era un’impresa molto difficile. L’ALIENO sopravvissuto ci fornì un alfabeto ALIENO, ma l’ALIENO non aveva sufficiente conoscenza e neppure i requisiti e abilità nello sviluppo della lingua Inglese per tradurre il suo linguaggio in Inglese. Egli riuscì a fornirci alcune comparazioni di base tra i due (2) linguaggi, ma non abbastanza per permetterci di comprendere il loro linguaggio totalmente. In apparenza il sistema di comunicazione funzionava perché il 2044mo riceveva segnali sul sistema di comunicazione. Ma nessuno riusciva a tradurli. I segnali arrivavano attraverso uno schermo simile al monitor di un piccolo televisore, ma arrivavano nel linguaggio ALIENO.

Tutto quello che potevamo fare era copiare i simboli del linguaggio ALIENO e sperare un giorno di riuscire a tradurli. Io pensai che qualcuno probabilmente, durante il periodo in cui l’ALIENO era in vita, doveva aver fatto un qualche tipo di test sul sistema di comunicazione perché due (2) persone lo conoscevano e sapevano come funzionava. Essi conoscevano anche alcuni simboli chiave del linguaggio ALIENO.

Finalmente dopo alcuni sforzi concertati e mirati di alcune persone molto dotate, siamo stati in grado di tradurre il linguaggio, ma solo il 70% circa di ogni messaggio. Ma questo ci diede abbastanza informazioni per capire quello che gli ALIENI stavano inviando. Gli ALIENI volevano tornare sulla Terra e riprendersi i loro compagni. La nostra missione era pianificare l’evento e fornire tutta la logistica necessaria per renderlo possibile.

4) Da qualche parte lungo il percorso uno degli specialisti di comunicazione dell’AF decisero di inviare un messaggio agli ALIENI in Inglese. Ora, questo era difficile dato che il sistema di comunicazione ALIENO NON aveva lettere in Inglese. Ma l’ingegno dell’AF si mise in moto. Utilizzando un sistema di comunicazione militare appena creato (TAC-STAR) fummo in grado di collegare in qualche modo (non ho mai capito come) la tastiera di un TAC-STAR. Questo ci ha permesso di scrivere lettere in Inglese nel sistema di comunicazione ALIENO. Credo ci sia voluto tempo e sforzi, ma funzionò. Inviammo messaggi in Inglese insieme al nostro alfabeto e al nostro sistema numerico. Sorprendentemente il nostro sistema numerico era simile a quello degli ALIENI. Sebbene le designazioni dei nostri numeri erano diverse, potevamo usare linee per indicare i numeri corrispondenti.

Dopo vari scambi di messaggi gli ALIENI capirono i nostri prima che noi potessimo capire i loro. Era ovvio per noi che avevamo a che fare con una civiltà altamente evoluta. Dal giugno 1960 circa iniziammo a ricevere messaggi in Inglese dagli ALIENI. Essi NON inviavano/trasmettevano frasi complete ma inviavano abbastanza da permetterci di capire il significato del loro messaggio. Da quel punto in avanti comunicammo solo in Inglese ad eccezione dei numeri. Riuscimmo a comprendere il loro sistema numerico abbastanza agevolmente e lo usammo, dato che non volevamo fornire loro coordinate di atterraggio errate.

Finalmente fornimmo loro la latitudine e la longitudine della Terra. Fornimmo loro anche il nostro sistema militare di coordinate usato dai nostri piloti (a quel tempo). Ad un certo punto nel 1962 trovammo il modo di inviare fotografie in forma di messaggio. Non chiedetemi come ci riuscirono; non avevo un’inclinazione tecnica abbastanza forte per capire come lo fecero. Ma inviammo loro fotografie in bianco e nero della Terra e delle località di atterraggio.

Questa fu un’altra difficile decisione da prendere. Dove farli atterrare? Avevamo bisogno di una location di atterraggio remota che non avrebbe prodotto alcuna pubblicità avversa. Vi erano letteralmente centinaia di località selezionate e analizzate. La maggior parte delle località selezionate all’inizio erano isole remote. Ma vi erano problemi logistici per queste location. Avremmo dovuto utilizzare navi verso queste località remote e questo ci avrebbe potuto far notare. Dovevamo scegliere una location che non era sospetta, eppure remota. Il gruppo decise di utilizzare una località ad ovest della Holloman AFB vicino Alamogordo, New Mexico. In realtà essi decisero due (2) location.