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Intervista Esclusiva a Tom Bosco, direttore di Nexus New Times |
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Diego Antolini |
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1. Tom, Com'e' iniziato il tuo lavoro di ricercatore?
Be’, banalmente, quando ho cominciato a capire che c’era qualcosa da ricercare... quando ho cominciato ad appassionarmi a tematiche fuori dall’ordinario, importanti per comprendere come funziona davvero il mondo e la realtà in cui viviamo. A parte il fenomeno dei cosiddetti “dischi volanti” che tanto mi entusiasmava da bambino e poi da adolescente, il primo spunto di seria riflessione me lo fornì il grande Peter Kolosimo col suo libro Non è terrestre. Paradossalmente, fu proprio il grande Peter a sdoganare argomenti di frontiera che oggi sono al centro della rivista di cui mi occupo ormai da 25 anni... ma a dirla tutta, la spinta definitiva a “ricercare” fu la lettura delle opere di Carlos Castaneda, vero e proprio viatico verso realtà e visioni alternative nonché dimensioni “parallele”.
2. Le origini di Nexus New Times
Da sempre sono convinto che il caso non esista, e se ripenso all’incredibile catena di “coincidenze” (o sincronicità, che dir si voglia) che mi hanno portato prima a conoscere questa straordinaria rivista e poi addirittura a introdurne la pubblicazione in Italia, be’, questa mia convinzione diventa praticamente una certezza. In poche parole: mi trovavo negli USA allo scopo di conseguire il brevetto di pilota commerciale e le coincidenze a cui mi riferivo mi condussero dall’editore statunitense di questa straordinaria rivista pubblicata in Australia. Fu scioccante scoprire tematiche delle quali non avevo mai sentito parlare nel nostro paese e da lì all’idea di realizzarne un’edizione italiana il passo fu assai breve. Contattai un vecchio amico giornalista che, guarda caso, stava pensando di avviare una piccola casa editrice e con lui, nel lontano 1995, iniziammo la grande avventura che, pur con molte difficoltà, è proseguita sino ad oggi, anche se nel frattempo l’amico Furio Stella ha abbandonato questo piano di esistenza.
3. Qual e' ad oggi l'indagine che consideri piu' importante su tutte quelle che hai condotto nel corso degli anni?
Direi senz’altro quella che sto tuttora conducendo insieme al gruppo The X-Plan sui misteri della Valmalenco, anche se la metto a pari merito con quella sul caso Majorana-Pellizza. Più in generale, però, molte altre sono state degne del massimo interesse: le nuove tecnologie emergenti (con particolare riguardo all’aviazione e agli innovativi sistemi d’arma della Federazione Russa, nonché alla “free energy” e ai rivoluzionari sistemi per la produzione di energia abbondante, pulita e a costo praticamente nullo), le cosiddette “scie chimiche”, gli stati alterati di coscienza in relazione alle tradizioni sciamaniche nell’uso delle “Piante Maestre”… ma l’elenco potrebbe continuare.
4. Quale invece quella che ti ha piu' deluso?
Quella che mi ha più deluso, non tanto per la ricerca in sé quanto per il fatto che non abbia prodotto risultati o iniziative a livello politico, nonostante la sua estrema importanza, è quella sulla cosiddetta “geoingegneria clandestina”... le “scie chimiche” insomma!
5. Anni Novanta, 2000 e 2020. E' cambiato Nexus, la societa' o il nostro modo di percepire la realta'?
Nexus è sempre rimasto fedele a sè stesso, nel bene e nel male, pur accompagnando e coadiuvando un processo di cambiamento tuttora in atto che coinvolge sia la società in cui viviamo quanto, se non di più, il nostro modo di percepire la realtà. Magari non a livello quantitativo, ma qualitativo senza dubbio sì...
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6. Come vedi Nexus nell'immediato futuro?
Questa
meravigliosa rivista paga lo scotto di un profondo cambiamento nel
panorama editoriale del nostro Paese e più in generale nel mondo intero.
La gente legge molto meno, sempre più distratta dalle “sirene”
mediatiche del cosiddetto “entertainment” (o “infotainment”, come viene
definito oggi), e quando legge lo fa su Internet, con tutto ciò che
questo comporta a livello di qualità e discriminazione dei contenuti
informativi. Qualcuno afferma che “il cartaceo è morto” e che la
maggioranza delle riviste stampate siano destinate a sparire. Io non ne
sono assolutamente convinto (si diceva lo stesso del vinile con
l’avvento dei CD, e oggi troviamo in vendita ristampe in vinile
addirittura nelle edicole...), e quindi mi impegnerò a continuare in un
modo o nell’altro la pubblicazione della rivista in cartaceo, e non solo
nella sua versione digitale (che peraltro aborro: come si fa a leggere
da un tablet, un computer o peggio, un telefonino? Mah...).
7. Nexus 137, puoi anticiparci gli argomenti "caldi" che saranno presenti in questo numero?
Oltre
ad una serie di interessantissimi articoli sul fronte del benessere e
della salute, quello che più mi ha intrigato parla delle migliaia e
migliaia di brevetti rivoluzionari trafugati dalla Germania al termine
del Secondo conflitto mondiale (si parla di centinaia e centinaia di
tonnellate di documenti) e portati in primis negli USA a beneficio delle
industrie a stelle e strisce. È la riprova di quanto affermava sin
dagli anni ‘50 un grande classico, Il mattino dei Maghi, secondo il
quale negli anni ‘30 e ‘40 la Germania scientificamente e
tecnologicamente era avanti come minimo un decennio rispetto al resto
del mondo (e probabilmente molto di più).
8.
Interferenze Aliene: una trilogia di articoli di cui l'ultima parte
sara' pubblicata nel numero di Nexus di prossima uscita. Credi che le
attivita' dell'uomo siano davvero "influenzate" da entita' esterne al
nostro pianeta?
Personalmente credo che questa
classificazione (o meglio, distinzione) col tempo sia destinata a
sparire. Mi spiego: extraterrestri? Siamo sicuri? Perché non
“infraterrestri”? O “extradimensionali”? E poi, la storia che stiamo
cercando di ricostruire ci insegna che i cosiddetti “extraterrestri”
sono qui fra noi sin dall’alba dei tempi. Anzi, noi umani saremmo
addirittura una loro creazione o perlomeno il frutto di una loro
manipolazione genetica. La razza umana non è originaria di questo
pianeta. Siamo il risultato di un lungo percorso spaziale e temporale
che ci ha condotti sino a qui, oggi. E la cosiddetta “influenza” da
parte loro non è un’ipotesi, è una realtà. Si legga, a titolo di
esempio, il recente Il Risveglio degli Antichi (ma potrei citarne molti
altri) per capire il livello e l’estensione di questa influenza...
9. Su quale indagine stai attualmente lavorando?
Su
una per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza Diego Antolini
per avermi messo, come si dice, la "pulce nell’orecchio". Mi riferisco
alla questione della Grande Tartaria, un autentico Vaso di Pandora
storico, sociale e tecnologico riguardante una civiltà globale esistita
sino a tempi relativamente recenti e letteralmente cancellata dalla
Storia e dalla coscienza collettiva. Un tema fra i più affascinanti e
interessanti che abbia mai indagato...
10.
Le tue dirette con Border Nights e la serie di dirette Facebook con
Diego Antolini sulla Grande Tartaria. Cosa vuoi dirci di questi due
progetti media?
Posso dire che mi divertono e mi
appassionano: è un modo più diretto e coinvolgente per il pubblico che
ci segue nella divulgazione di tematiche importanti e il più delle volte
insolite. Sinora lo facevo principalmente attraverso le pagine della
rivista o gli articoli pubblicati in rete, adesso sto imparando ad
utilizzare queste nuove modalità tecnologiche, “Social” come si dice
oggi, che consentono una interattività impensabile sino a soltanto
qualche anno fa. Mi auguro di migliorare sempre più col tempo la qualità
dei miei interventi, e comunque ho la presunzione di pensare che quella
con Diego sia davvero, potenzialmente, un’accoppiata vincente, come si
dice...
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01/04/2019 19:18:45 |
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