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L'ENIGMA DEI CERCHI NEL GRANO - PARTE II

ANALISI SCIENTIFICHE

Peraltro dal punto di vista scientifico le analisi dei cerchi hanno mostrato delle caratteristiche costanti che possono permettere di riconoscere quando il fenomeno è autentico (la stampa mondiale e i mass media da sempre sottovalutano o denigrano il mistero dei Crop Circles, definendolo una burla, ma senza riuscire a fornire nessuna prova decisiva).
Gli steli del grano, ad esempio, non sono pressati al suolo mediante schiacciamento, ma la loro nuova posizione sembra essere derivata dall'azione di un campo energetico che agisce sulla struttura del cereale, modificandolo dall'interno, provocando un rigonfiamento sul primo nodulo del gambo. Questa deformazione provoca la piegatura della spiga (ma non ne arresta la crescita, che prosegue fino a maturazione). Gli steli sono intrecciati tra loro verso una direzione circolare oraria e/o antioraria.
Gli scienziati hanno confermato che le spighe presentano i segni di un intenso irraggiamento; sono state rilevate poi, a livello microscopico, delle 'cavità di espulsione' nei noduli delle spighe, con i rigonfiamenti dovuti appunto al passaggio di un campo energetico anomalo e molto potente.
L'acqua all'interno dei cerchi risulta sempre completamente evaporata, anche se la sera prima era piovuto. Sono state inoltre riscontrate alterazioni genetiche, oltre che nei noduli, anche nei chicchi di cereali (alterazioni rilevate per primo dal biofisico americano W.C.Levengood).
All'interno di alcuni Crop Circles sono state trovate tracce di una sottilissima polverina bianca, che al microscopio elettronico è risultata essere composta da piccolissimi granuli sferici e cristallini. Una sostanza simile si è trovata nei casi di abduction, anche italiani (rapimenti da parte di intelligenze extraterrestri), e perciò si ipotizza che tale materiale sia il prodotto di scarto di un sistema in grado di materializzare, da altre dimensioni, oggetti, materia organica e inorganica, e altro. Alle analisi chimiche la sostanza è risultata essere MICA, un minerale impiegato oggi nell'industria elettronica come isolante.
Gli ambiti scientifici coinvolti in questo enigmatico fenomeno non si fermano alla fisica, chimica, biologia, elettronica, ma giungono fino a scienze recenti come la cibernetica e la cimatica.
Quest'ultima, scoperta dallo scienziato svizzero Hans Jenny nel 1967, è la scienza che studia le forme d'onda, illustrando il rapporto che sussiste tra forma e frequenza, rapporto che sta alla base di qualsiasi forma esistente.
Minerali, vegetali, animali, sarebbero il risultato di legami energetici, i quali assumono una determinata forma attraverso la predisposizione di un 'ordine armonico' generato dalla frequenza dell'energia di base. Più si tende all'infinitamente grande, più questa energia si manifesta mediante i legami armonici, divenendo materia solida percepibile ai sensi.
Ogni materiale, sottoposto a vibrazione specifica, assume una sua forma caratteristica a seconda della frequenza d'onda a cui è stato esposto. L'ingegnere inglese Colin Andrews ha rilevato che nel 97% dei Crop Circles, le formazioni sono apparse in corrispondenza di depositi idrici sotterranei. La presenza d'acqua sembra rivestire un'importanza fondamentale nell'apparizione dei cerchi, si pone come requisito essenziale per far sì che un'energia proveniente dall'alto trovi la giusta 'risonanza' sul terreno dove poi compariranno i Crop Circles.
Fotografie di esperimenti tenuti presso il CCCS (Crop Circle Center Studies) dimostrano che l'acqua, a livello molecolare, assume la medesima forma del disegno sul grano (quando le stesse frequenze presenti sulla formazione vengono 'sparate' su di essa).
Il fenomeno dei Crop Circles si è manifestato finora, oltre che in Inghilterra (dove ormai appaiono circa 300-400 cerchi ogni anno) in Belgio, Austria, Italia, Russia, Germania, Spagna, Olanda, USA, Canada, Messico, Nuova Zelanda, Giappone, a conferma della portata mondiale di questi straordinari e affascinanti disegni.
Altri ricercatori si sono impegnati nello studio del fenomeno dei Cerchi nel Grano, analizzando scientificamente le aree interne ai cerchi e la zona circostante. Alcuni di questi studiosi hanno elaborato delle teorie molto interessanti:

1) Suzanne Taylor ha intrapreso un’approfondita ricerca del fenomeno Crop Circles, dimostrando come la maggior parte di essi non possano essere opera dell’uomo.
Innanzitutto la Taylor pone l’accento sulla modificazione degli steli dei vegetali (grano, frumento, ravizzone, orzo, mais, ma anche fagiolo, patata, fragola, canna da zucchero, girasole, riso, avena, cavolo, lino, rapa, soia, erba, fino a ghiaccio, sabbia, asfalto.



Questi risultano infatti piegati ma non spezzati, operazione impossibile da effettuare manualmente, vista l’estrema fragilità dei gambi.
Inoltre i noduli degli steli, all’interno delle formazioni, presentano un buco che non appare nelle piante all’esterno del disegno. Questo secondo Taylor, a sostegno della tesi dell’attivazione di un’energia molto simile a quella delle microonde.
Ancora, quando si forma un Crop Circle in un campo “giovane”, cioè dove le spighe non sono ancora perfettamente formate, gli steli piegati continuano a crescere fino a maturare. La produzione di semi, tuttavia, diminuisce drasticamente all’interno del cerchio.
Sempre entro la zona “sensibile” di alcuni Crop sono state rinvenute microscopiche sfere ferrose, e all’interno del suolo e sulle spighe.
Il ferro avrebbe dovuto essere fuso per formare le sfere, a una temperatura che doveva incenerire le piante.
Riguardo ai moduli geometrici, Suzanne Taylor sostiene che molti Cerchi possiedono così tanti e diversi strati (ciascuno dei quali contiene più di un modulo) che sarebbe impossibile per un uomo tracciarli manualmente e per l’estensione di metri e metri di diametro, in una sola notte e al buio.
 


In molti casi di “falsi”, all’interno dei cerchi alcuni steli rimangono sollevati e non piegati come gli altri, soprattutto piante di genere diverso, che crescono assieme ai cereali. Questo non accade mai nei Crop Circles più complessi.