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PROGETTO SERPO #26.6

POST #26 - Parte Settima

Fonte: Serpo.org

Anno: 2007

Fonte: Anonimo

L’USO DI UNA FASCIA NEL SISTEMA DI NAVIGAZIONE ALIENO:

C’era poi lo strumento più strano di tutti, una fascia, che possedeva quasi un apparecchio di ricezione di segnali elettrici sull’altro lato. Questi resoconti di testimoni oculari mi suggeriscono che i sensori stimolavano diverse parti del cervello mentre allo stesso tempo scambiavano informazioni con esso.

Usando nuovamente l’analogia con un EEG [TXP – Elettroencefalogramma], questi apparecchi erano meccanismi davvero sofisticati per tradurre impulsi elettrici all’interno del cervello della creatura in comandi specifici. Forse queste fasce comprendevano l’interfaccia pilota del sistema di propulsione e di navigazione del velivolo.

All’inizio non lo sapevo, ma solo quando iniziammo a sviluppare la ricerca sulle onde lunghe del cervello verso la fine del mio incarico al Pentagono che realizzai quello che avevamo e come esso poteva essere sviluppato. Ci volle parecchio tempo per raccogliere questa tecnologia ma 50 anni dopo Roswell versioni di questo apparecchio divennero una componente del sistema di controllo di navigazione in alcuni dei più sofisticati elicotteri dell’esercito, e presto saranno sul mercato elettronico di massa degli Americani, come apparecchi per giochi su personal computer [lo sono oggi dopo 60 anni].

I primi analisti e ingegneri dell’Aeronautica sia al 509mo che a Wright Field rimasero attoniti alla mancanza di strumenti di controllo e del sistema di propulsione tradizioni all’interno del veicolo caduto.
Nel leggere i loro rapporti e gli artifatti dalla prospettiva del 1961, tuttavia, immaginai che le chiavi per comprendere cosa facesse muovere e guidare l’oggetto durante il volo stavano non nel velivolo in sé, ma nella RELAZIONE TRA IL PILOTA E IL VELIVOLO.

Se ipotizzavamo un sistema di guida a onde cerebrali che era specifico sia per il pilota che per l’astronave, allora stavamo guardando a un concetto interamente rivoluzionario di volo guidato in cui IL PILOTA ERA IL SISTEMA. Immaginate apparecchi di trasporto in cui la chiave di accensione è formata da un codice di attivazione derivante dalla vostra firma elettroencefalografica, e viene letto automaticamente quando si indossa una sorta di fascia con sensori.

Gli ingegneri che per primi scoprirono questo rimasero stupiti dalla conduttività pura di queste pelli, funzionalmente come la pelle dell’oggetto stesso, e dalla loro ovvia abilità di proteggere chi le indossa, metre allo stesso tempo indirizzavano verso un qualche tipo di campo elettronico. Dove si trovava la congiunzione fisica del circuito tra il pilota e il velivolo? Era forse acceso e spento in qualche modo dal pilota stesso attraverso un pulsante di cui non sapevamo nulla?

Assieme al rebus dell’apparente assenza di controlli navigazionali, ho annotato la fascia sensorizzata che ha intrigato così tanto gli agenti del Walker Field di Roswell, affascinando anche me.
Se, come tutti noi sospettavamo, questo apparecchio intercettava gli impulsi elettrici provenienti dal cervello ipersviluppato delle creature, come interagiva con essi?