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MATRIX-RELOADED: LA GUERRA DELLE MACCHINE |
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Diego Antolini |
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SINTESI

Neo ha ormai raggiunto il pieno controllo delle sue capacità:
riesce a spostarsi in Matrix ad una velocità sorprendente, e soprattutto
riesce ad annientare i guardiani, le macchine supertecnologiche contro i quali
gli ultimi umani devono combattere.
Zion è la città sotterranea dove vive l'ultimo residuo di umanità
libera, al di fuori della Matrice. 250.000 abitanti guidati da un Consiglio
di anziani, che attende l'Eletto che distruggerà le macchine. Morpheus
crede ciecamente in Neo, e convince il Consiglio che solo lui potrà sconfiggere
Matrix. Neo, dopo il 'risveglio', inizia ad avere delle visioni in cui la sua
amata, Trinity, viene uccisa da un guardiano. La visione che lo perseguita gli
mostra anche una porta molto luminosa, che egli sa di dover oltrepassare.
Intanto Zion è in allarme perchè sono state avvistate le sentinelle,
enormi macchine-calamaro che gravitano ai confini di Matrix. 250.000 sentinelle
(una per ogni abitante di Zion) stanno per invadere la città, e la distruggeranno.
Mentre il capitano delle milizie organizza la difesa interna, il Consiglio autorizza
Morpheus a tornare in Matrix con la sua navicella, la Nabucodonosor, per permettere
a Neo di distruggere la fonte energetica primaria della Matrice, la 'sorgente'.
Alla fine Neo riesce ad oltrepassare la porta di Luce, e ad entrare nel cuore
di Matrix. Lì deve compiere una scelta, che pone sulla bilancia la vita
di Trinity da un lato, e l'esistenza dell'umanità dall'altra. Neo sceglie...
Ora vi proponiamo i dialoghi che consideriamo più
interessanti del film. Nonostante buona parte della critica li abbia definiti
'parole senza senso', 'polpettoni incoerenti', 'deliri incomprensibili', noi
crediamo di vedere in queste righe la continuazione della filosofia intrinseca
di Matrix, nonchè una verità profonda che offre uno spaccato della
futura Era Cibernetica verso la quale siamo proiettati. Per chi sa, non esistono
parole senza senso, come non esistono porte che non possono aprirsi. Abbiamo
solo bisogno di un Fabbricante di Chiavi.

NEO E IL CONSIGLIERE

C: Quasi nessuno viene qua sotto, a meno che, ovvio,
non ci sia un problema. La gente ragiona così: a nessuno interessa come
funziona una cosa, finchè funziona. A me questo posto piace. E mi piace
ricordare che la città riesce a sopravvivere grazie a queste macchine.
Queste macchine ci tengono tutti in vita, mentre altre macchine vengono a distruggerci.
E' singolare, non trovi? Il potere di dare la vita, e il potere di toglierla...
N: Noi abbiamo lo stesso potere
C: Si, ce l'abbiamo ma...qua sotto a volte ripenso a
tutti quelli collegati ancora a Matrix, e quando guardo queste macchine io...non
posso non considerare che in un certo senso noi, siamo collegati a loro
N: Ma noi le controlliamo, queste macchine, non avviene
il contrario
C: Bè, certo che no, come potrebbero? L'idea stessa
è una pura assurdità. Ti spinge tuttavia a chiederti: che cos'è
il controllo?
N: E' la facoltà di spegnere quelle macchine
C: Giusto, è così, hai fatto centro...quello
è avere il controllo. Se volessimo potremmo farle in mille pezzi. Prima
però converrebbe valutare cosa accadrebbe alle nostre luci, al calore,
alla nostra aria
N: Noi dipendiamo dalle macchine e loro da noi. E' questo
il concetto, Consigliere?
C: No, nessun concetto. Ai vecchi come me non importa
imporre il proprio punto di vista. Non serve a niente
N: E' per questo che non ci sono giovani, nel Consiglio?
C: Osservazione acuta
N: Perchè non mi dice che cos'ha in mente?
C: Di questo nostro mondo, tante sono le cose che non
capisco. Vedi quella macchina? Ha qualcosa a che fare con il riciclaggio della
nostra scorta d'acque, e ti assicuro, non ho idea di come funzioni. Il perchè
invece debba funzionare lo comprendo bene.
Non ho la più pallida idea di come tu abbia potuto fare alcune delle
cose che hai fatto e fai, ma credo che esista un preciso perchè anche
lì. Il mio augurio è che noi possiamo conoscerlo, prima che sia
troppo tardi
In questo primo dialogo il tema centrale è il
controllo, il potere di governare e di distruggere. Un potere che però
si rivela illusorio, o quantomeno relativo, visto che il progredire della civiltà
ha reso la società strettamente dipendente alle macchine di cui si possiede
il controllo. Questo significa che se esse dovessero scomparire, il destino
degli uomini verrebbe modificato in maniera sostanziale, con ampie probabilità
di caduta. Il controllo allora è solo un potere teorico, non attuabile
a meno di essere disposti a cancellare buona parte del livello tecnologico raggiunto.
NEO E L'ORACOLO

O: Dai, vieni avanti...coraggio, non ti mordo. Avvicinati,
su, voglio vederti bene...Ma guarda là cosa sei diventato. E' sbocciato
l'uomo che era dentro di te...Come ti senti?
N: Io...
O: So che non riesci ad aprirti...Vedrò di aiutarti.
Dai, accomodati, mettiti qui seduto, stavolta
N: Preferisco restare qui
O: Fa' come credi
N: ...Mi sono voluto sedere
O: Lo so...allora, affrontiamo subito le faccende più
ovvie
N: Tu non sei umana, non è vero?
O: Difficile trovare una faccenda più ovvia di
questo
N: Provando a indovinare, direi che sei un programma
del mondo delle macchine...e anche lui
O: Per adesso vai alla grande
N: Se è vero che fai parte di questo sistema,
sei un altro strumento di controllo...
O: Prosegui, su
N: A questo punto, la domanda più ovvia diventa...Come
posso fidarmi di te?
O: Bingo! Non c'è dubbio, è un bel dilemma.
La cosa più brutta è che non hai modo alcuno per capire se io
sia qui per aiutarti o no. Quindi dipende solo da te...In poche parole, ragazzo
mio, devi decidere se accettare quello che io ti dirò, o rifiutare...dolcetto? |
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N: Tu sai già se l'accetterò, vero?
O: Se non lo sapessi, bell'oracolo sarei
N: Ma se sai già la risposta, come posso fare
una scelta?
O: Perchè non sei venuto qui per fare una scelta...La
scelta l'hai già fatta. Sei qui per conoscere le ragioni per cui l'hai
fatta...Credevo che a questo fossi arrivato, ormai
N: Tu perchè sei qui?
O: Per la stessa ragione...sono golosa di dolci
N: Ma perchè ci aiuti?
O: Siamo tutti qui per fare tutto quello che dobbiamo
fare, qui. A me interessa una cosa sola, Neo: il futuro. E credimi io so che
il solo modo per raggiungerlo è insieme
N: Ci sono altri programmi come te?
O: No, no, non come me. Ma, guarda: vedi quegli uccelli?
A un certo punto un programma fu creato per dirigerli. Un programma fu creato
per gestire e disciplinare alberi e vento, alba e tramonto. Programmi che girano
ovunque intorno a te. Quelli che funzionano, che fanno ciò per cui sono
stati creati, sono invisibili...potresti persino credere che non esistono...e
altri, invece, bè, senti parlare di loro di continuo
N: Io non ne ho mai sentito parlare
O: Oh, si, dai...Ogni volta che qualcuno ti ha detto
di aver visto un fantasma, o un angelo...Ogni storia che hai sentito, che parlava
di vampiri, di licantropi, o di alieni...Era il sistema che assimilava invece
un programma che stava facendo qualcosa che non avrebbe dovuto fare
N: Programmi che crackano programmi...Perchè?
O: Hanno le loro ragioni. Di solito un programma sceglie
l'esilio, quando rischia la cancellazione
N: E perchè dovrebbe essere cancellato?
O: Magari perchè è difettoso, o perchè
un programma migliore viene creato per rimpiazzarlo...Capita continuamente...e
quando avviene, un programma può scegliere se nascondersi quaggiù,
o tornare alla sorgente
N: Al main frame della macchina...
O: Si...dove tu devi andare...dove finisce il cammino
dell' Eletto. In sogno l'hai vista spesso, non è vero? Un aporta fatta
di luce. Cosa accade quando passi per quella porta?
N: Vedo Trinity, e...succede qualcosa, qualcosa di brutto.
Lei inizia a cadere, e poi mi sveglio
O: Tu la vedi morire
N: No
O: Tu hai la veggenza ora, Neo. Stai osservando un mondo
senza tempo
N: E perchè non posso vedere ocsa le succede?
O: Non possiamo mai vedere al di là delle scelte
che non ci sono chiare
N: Stai dicendo che devo scegliere se Trinity deve vivere
o morire?
O: No, tu hai già operato la tua scelta...adesso
la devi comprendere
N: No, no. Non lo posso fare...non voglio
O: Lo devi fare
N: Perchè?
O: Perchè sei l' Eletto
N: E se non ci riesco? Che succede se fallisco?
O: Allora Zion cadrà, Neo...Il nostro tempo è
scaduto. Ascoltami, Neo. Tu puoi salvare Zion se raggiungi la sorgente, ma per
farlo ti serve il Fabbricante di Chiavi
N: Il Fabbricante di Chiavi?
O: Si, è scomparso molto tempo fa, non sapevamo
che fine avesse fatto, fino ad oggi. E' tenuto prigioniero da un soggetto alquanto
pericoloso, un altro programma, uno di quelli più antichi: il suo nome
è Merovingio...Non mollerà l'osso facilmente
N: Che cosa vuole?
O: Che cosa vogliono tutti gli uomini di potere? Maggior
potere...non mollare, fatti trovare lì al momento giusto, e forse avrai
una chance.
Insomma, ogni volta che ci incontriamo, noi due, io ho da darti solo brutte
notizie. Mi dispiace, sai, non immagini quanto. E per quello che vale, sappi
che io credo in te ciecamente. Auguri, ragazzo... |
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Il secondo dialogo propone il tema della comprensione,
la comprensione della scelta che ciascun uomo è chiamato a compiere per
essere libero. Quanti però sono in grado di comprendere le proprie azioni,
e quanti invece ne capiscono il senso solo dopo che le conseguenze si sono già
rivelate irreversibili? L'Oracolo descrive all'Eletto la struttura della Matrice,
le sue apparenze e le sue illusioni, e rimane sorpreso quando Neo non riesce
a capire che senza comprensione, la scelta non rivelerà mai i suoi punti
più oscuri.
NEO E IL MEROVINGIO

M: Aha...eccolo qui, è arrivato. Il famoso Neo,
l' Eletto in persona, ho ragione? Insieme al leggendario Morpheus. E a Trinity,
naturalmente. Prego, sedetevi. Questa è mia moglie, Persefone. Qualcosa
da mangiare, da bere? Ovvio che si tratta di artifizi, come qui e tutto il resto.
Aiutano a salvare le apparenze.
N: No, grazie
M: Si, capisco, chi ha il tempo? Chi ha il tempo? Ma
se non ce lo prendiamo mai il tempo, quando mai lo avremo, il tempo? Strepitoso
vino, adoro i vini francesi, e come pure la lingua francese. Io le ho provate
tutte, ma il francese resta la mia preferita, una lingua fantastica, soprattutto
per pronunciare oscenità...sentite? E' come pulirsi il culo con la seta.
Sono affascinato
Morph: Tu sai perchè siamo qui?
M: Sono un trafficante di informazioni, so tutto quello
che riesco a conoscere. Il punto semmai è: voi lo sapete, perchè
vi trovate qui?
Morph: Stiamo cercando il Fabbricante di Chiavi
M: Ah, già, è vero, si...Il fabbricante
di Chiavi, certo. Ma questa non è la ragione, non è il perchè.
Il Fabbricante di Chiavi per sua stessa natura è un mezzo, certo non
è un fine. Perciò, cercare lui equivale a cercare un mezzo per...fare...cosa?
N: Tu hai la risposta a questa domanda
M: Ma voi l'avete? Credete di averla ma non è
così. Voi siete qui perchè siete stati mandati, qui. Vi è
stato detto di venire qui e avete ubbidito. Del resto è così che
vanno le cose.
Sapete, esiste un solo principio costante, un solo principio universale ed è
l'unica, autentica, verità: la causalità. Azione, reazione; causa,
ed effetto
Morph: Tutto comincia però con una scelta
M: No. Errore. La scelta è solo un'illusione creata
e posta da chi ha potere, a chi non ne ha. Guardate là. Quella donna.
Buon dio, guardate la sua bellezza. Ha effetto su tutti quelli che lei ha intorno,
è così ovvio, così noioso, ma aspettate. Osservate. Ecco
vedete, le ho mandato un dessert. Un dessert molto particolare. L'ho scritto
io, di persona. Inizia tutto in modo così semplice. Ogni sequenza del
programma crea un nuovo effetto. E' come...poesia. All'inizio un impeto emotivo:
calore, il cuore che palpita. Riesci a vederlo, Neo, si? Lei non sa capacitarsene
perchè. Sarà il vino? No, cos'è, allora? Quale ne è
la ragione? Presto non ha più importanza...presto il perchè e
le ragioni evaporano, e ad avere importanza resta solo l'emozione in sè.
Ecco, questa è la natura dell'universo. Contro questa cosa noi lottiamo
e la rinneghiamo ma è una messa in scena, è solo facciata. Al
di sotto della nostra composta apparenza la verità è che noi siamo...assolutamente...senza...controllo.
Causalità...non c'è verso di sfuggirle, ne saremo in eterno assoggettati.
La nostra sola speranza, la vostra pace, dipendono dal capire questo, dal capire
innanzitutto il perchè. Il perchè è ciò che differenzia
noi da loro, e voi, da me.
Il perchè è la sola vera fonte di potere; senza di esso siete
impotenti. Così siete venuti da me: senza perchè, quindi senza
potere. Un altro anello della catena, ma non temete. Dato che ho constatato
quanto siete zelanti nell'ubbidire agli ordini, vi dirò che cosa dovete
fare adesso...Svignatevela, e riferite all'indovina questo mio messaggio: il
suo tempo è agli sgoccioli e volge al termine ormai.
Mi aspettano faccende più importanti , perciò vi dico adieu e
auguri.
N: Non è ancora finita
M: Oh si, invece. Il Fabbricante di Chiavi è mio,
signori, e non vedo la ragione per la quale dovrei consegnarvelo. Non la vedo,
non c'è ragione.
In questo dialogo il Merovingio, programma antichissimo,
descrive a Neo un principio universale, la causalità, azione-reazione,
causa-effetto, come l'unico, vero principio eterno e immutabile nell'illusione
di Matrix. La contraddizione in cui cade rivela però il velo di una struttura
apparentemente perfetta, quando ammette che in realtà tutti siamo senza
controllo. La causalità può spiegare molte azioni, molte situazioni,
ma vi sarà sempre l'incognita, la variabile non prevista che può
distruggere anche la formula più precisa, variabile che ogni programma
rifiuta e combatte, perchè sa che può distruggerlo.
NEO E L'ARCHITETTO

A: Salve, Neo
N: Lei chi è?
A: Io sono l'Architetto. Ho creato io Matrix, ti stavo
aspettando. Tu hai molte domande. Sebbene il tuo processo abbia alterato la
tua coscienza, resti irreversibilmente umano. Ergo, alcune delle mie risposte
potrai comprenderle, altre no. Concordemente, malgrado la tua prima domanda
possa essere la più pertinente, potresti renderti conto che essa è
anche la più irrilevante.
N: Perchè mi trovo qui?
A: La tua vita è il prodotto di un residuo di
un condensato del bilanciamento delle equazioni inerenti alla programmazione
di Matrix. Tu sei il risultato finale di un'anomalia che nonostante i miei sforzi
sono stato incapace di eliminare da quella che altirmenti è un'armonia
di precisione matematica. Sebbene resti il problema costantemente arginato esso
non è imprevedibile, pertanto non sfugge a quelle misure di controllo
che hanno condotto te inesorabilmente qui.
N: Non ha risposto alla mia domanda
A: Giusto, è vero. Interessante, sei stato più
veloce degli altri. Matrix è più vecchia di quanto tu immagini.
Io preferisco contare partendo dalla comparsa della prima anomalia fino al manifestarsi
della successiva. Questa è la sesta
N: Ci sono due possibili spiegazioni: o nessuno me l'ha
mai detto, o nessuno lo sa
A: Precisamente. Come ora stai senza dubbio intuendo
l'anomalia è instabile, e crea pericolose fluttuazioni anche nelle più
semplici equazioni.
N: La scelta, il problema è la scelta...
A: Il primo Matrix che disegnai era assolutamente perfetto,
un'opera d'arte, impeccabile, sublime. Un trionfo equagliato solo dal suo monumentale
fallimento. L'inevitabilità del suo destino mi è ora evidente
quale conseguenza dell'imperfezione intrinseca dell'essere umano. Perciò
lo riprogettai basandomi sulla vostra storia, per rispecchiare con accuratezza
le espressioni grottesche della vostra natura. Tuttavia venni ancora frustrato
dal fallimento.
In seguito giunsi alla conclusione che la risposta mi sfuggiva perchè
esigeva menti inferiori, se vogliamo, una mente meno vincolata della mia a parametri
di perfezione. La soluzione fu trovata per caso, da un altro programma intuitivo,
inizialmente creato per indagare su alcuni aspetti della psiche umana. Se io
sono quindi il padre di Matrix, lei è senza dubbio alcuno sua madre
N: L'Oracolo
A: Ti prego. Come ti ho detto, lei trovò per caso
la soluzione grazie alla quale il 99% dei soggetti testati accettò il
sistema a condizione di avere una scelta, anche se la consapevolezza di tale
scelta era a livwllo quasi inconscio. Benchè la trovata funzionasse,
era fondamentalmente difettosa, dato che di fatto generava quella contraddittoria
anomalia sistemica che, seppur controllata, poteva minacciare il sistema stesso.
Ergo coloro che lo rifiutavano ( e parliamo sempre di una minoranza) lasciati
senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro
N: Qui sta parlando di Zion
A: Tu ora sei qui perchè Zion sta per essere distrutta.
Ogni suo abitante sarà steminato e l'esistenza stessa della città
sarà cancellata
N: Stronzate
A: Hai scelto la più prevedibile di tutte le reazioni
umane; comunque sia sta' tranquillo, questa sarà la sesta volta che siamo
costretti a distruggerla. E ormai siamo diventati oltremodo efficienti nel farlo.
La funzione dell'Eletto è quella di tornare alla sorgente permettendo
una temporanea distribuzione del codice di cui sei portatore e il ripristino
del programma originale. Dopo, ti verrà chiesto di selezionare all'interno
di Matrix 23 individui, 16 femmine e 7 maschi, per ricostruire Zion. La mancata
ottemperanza a questo processo provocherà un cataclismico crash che ucciderà
chiunque sia collegato a Matrix, cosa che abbinata all'annientamento di Zion
sostanzialmente causerà l'estinzione dell'intera razza umana
N: Non vi conviene, non lo permetterete. Gli esseri umani
vi servono per sopravvivere
A: Esistono livelli di sopravvivenza che siamo preparati
ad accettare. La questione più rilevante è se tu sei pronto ad
accettare la responsabilità per la morte di ogni essere umano di questo
mondo...E' interessante osservare le tue reazioni. I tuoi cinque predecessori
erano di proposito costruiti intorno alla comune attribuzione di una sensibilità
positiva, allo scopo di creare un profondo attaccamento al resto della tua specie
per facilitare il compito dell'Eletto. Ma se gli altri vivono questo attaccamento
in modo generico, la tua esperienza al riguardo è molto più specifica,
dato che coinvolge...l'amore
N: Trinity
A: A proposito, è entrata in Matrix per salvarti
la vita a costo della sua
N: No
A: Il che ci porta infine al momento della verità,
in cui la vostra fondamentale imperfezione finalmente si manifesta e l'anomalia
può rivelarsi nella sua doppia veste di inizio, e di conclusione. Ci
sono due porte: la porta alla tua destra conduce alla sorgente e alla salvezza
di Zion. Quella alla tua sinistra riconduce a Matrix, a lei e alla tragica fine
della tua specie. Come tu hai ben riassunto, il problema è la scelta.
Ma noi sappiamo già quello che farai, non è vero? Già intravedo
la reazione a catena: precursori chimici che segnalano l'insorgenza di un'emozione
disegnata appositamente per soffocare logica e ragione; un'emozione che già
ti acceca e che nasconde la semplice ed ovvia verità: lei è condannata,
sta per morire, e non c'è niente che tu possa fare per impedirlo...La
speranza, la quint'essenziale illusione umana, è al tempo stesso la fonte
della vostra massima forza e della vostra massima debolezza
N: Se fossi in lei, spererei di non dovermi rincontrare
A: Non accadrà
Ultimo dialogo e ultimo concetto-chiave, la scelta.
Neo, di fronte al padre di Matrix, deve compiere una scelta, tra la salvezza
della razza umana e quella di Trinity, di cui ne è innamorato. Naturalmente,
come ammette l'Architetto, la scelta è già stata fatta prima ancora
di giungere alla Sorgente, e la bilancia si è spostata in direzione non
della logica, ma di quella variabile non prevista che è l'amore, la speranza,
i sentimenti, 'fonte della...massima forza e...debolezza'. Neo sceglie, comprende
la propria scelta e agisce, all'interno di un principio di causalità
che guiderà il destino dell'umanità, e quindi di Matrix stesso. |
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I COMMENTI DE LA COMMISSIONE
William: Nonostante le scene d'azione siano eccessivamente
lunghe, e da un punto di vista commerciale non poteva essere altrimenti, trovo
che l'impostazione del film segua quella del primo Matrix in modo soddisfacente.
Solitamente i seguiti non sono mai come i primi, novità assolute; penso
però che anche 'Matrix reloaded' sia in grado di appassionare i cultori
di Matrix e non, e sia in grado di insegnare qualcosa. I dialoghi, incentrati
tutti (o quasi) sulla scelta, sono a volte logorroici, ma mai insensati. Se
si va a vedere questo film sperando di passare una serata tranquilla e senza
pensieri, però, allora si rimarrà delusi. Non è quello
lo spirito giusto. Buona l'interpretazione di Fishburne e della Moss; Reevs
rispetto al primo Matrix non ha avuto molto spazio 'espressivo'.
Voto: 6.5
Mana: I dialoghi più importanti
scorrono via troppo rapidamente, rendendone difficile la comprensione per chi
vede il film la prima volta. Riguardo agli attori, l'italiana Monica Bellucci
ha recitato una parte non molto adatta a lei, per non parlare della sua voce,
doppiata in modo anonimo, senza un'identità precisa.
Gli effetti speciali sono sembrati all'altezza del primo Matrix, che comunque
rimane il migliore e il più riuscito. Il finale di questo secondo episodio
della saga è il classico finale 'aperto' ad ogni possibile interpretazione,
quasi a voler dichiarare esplicitamente che ci sarà un seguito. Aspettiamo
di vedere il terzo e ultimo Matrix, sperando in una conclusione significativa.
Voto: 6.5
Hal: E' di sicuro un film che va seguito con molta
attenzione per riuscire a capire il vero "senso" delle scene e soprattutto
delle parole. Gli effetti speciali non sono però al livello del primo
Matrix e alcuni combattimenti sono addirittura noiosi da seguire.
Un pò deludente la parte finale del film, infatti quando ci si aspetta
che arrivi la scena più sigificativa di tutte le 2 ore, si presenta la
scritta: "To be continued" che lascia di sicuro un po' di delusione
allo spettatore. Concludendo ritengo che sia un film veramente intrigante e
corredato da un'ottima sceneggiatura in grado di non rendere tutto scontato.
Di sicuro l'ultima parte sarà la migliore.
Voto: 7.0
La Commissione informa che dopo l'uscita dell'ultimo
episodio della trilogia di Matrix, sarà pubblicato un ampio articolo
sull'intera saga dei fratelli Wachoski, che ripercorrerà tutte le tappe
dei film, dall'ideazione alla realizzazione, e approfondirà l'intero
percorso simbolico che ha portato la saga al suo straordinario successo. Non
perdetevi perciò il prossimo 'MATRIX-REVOLUTION: genesi di un mito' !! |
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09/03/2016 18:09:18 |
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