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PROGETTO SERPO #12.0

Post #12 - Parte Prima

Fonte: Serpo.org

Anno: 2006

Fonte: Anonimo?

[Nota di BR: Questo post e' stato inviato direttamente a me e non a Victor Martinez. Viene presentato qui di seguito verbatim. Non vi sono aggiunte ne' correzioni. Errori di dicitura non sono stati corretti, cosi' come e' stata mantenuta tutta la formattazione originale.]

[TXP -  Bill Ryan non specifica se il materiale ricevuto provenga dalla stessa fonte, Anonimo appunto, che comunica con Victor Martinez. Il modo con cui Ryan parla di questo post, e il fatto che non vi siano dettagli sull'origine del documento, farebbe pensare che si tratti sempre dell'anonima fonte all'interno della DIA]

“...Ho sognato la Terra. Ho davvero avuto sogni vividi del Colorado, delle montagne, della neve e della mia famiglia. Era come se fossi li' veramente. Non avevo preoccupazioni, and non pensavo mai alla mia situazione all'interno della navicella straniera. Poi mi sono svegliato. Ero confuso e disorientato. Ero in una ciotola, be' a me sembra una ciotola. Non ricordo come sono finito qui. Il mio primo pensiero e' stato per il mio equipaggio.
Ho premuto la parte superiore di questa ciotola di vetro e si e' aperta. Ho sentito un sibilo provenire da giunture o guarnizioni. Mi sono guardato intorno e ho visto quello che c'era nella stanza. Nessuna stanza che io ricordi. Ma ognuno di noi stava all'interno di queste ciotole di vetro. Tutti gli altri membri dell'equipaggio erano addormentati. Sono uscito uscito fuori e mi sono reso conto che le mie gambe erano veramente infiammate. Ma mi sono arrampicato fuori e sono andato da ciascuna ciotola di vetro per controllare l'equipaggio. Ho trovato solo 11 di noi. Qualcuno e' assente. Ma chi? Sono troppo confuso. E ho anche molta sete. Non riesco a trovare nessuna delle bottiglie d'acqua. Ne avevamo aclune ma non le trovo. I miei occhi hanno problemi a mettere a fuoco. Ma lo sto scrivendo nel mio diario. Devo registrare ogni cosa. Ho trovato Numero...E' vivo. Chi manca. Devo guardare dentro ogni ciotola. Questa stanza e' grande. Il soffitto assomiglia al materasso di un letto. Le mura di questa stanza sono soffici. Non c'e' tanto in questa stanza ad eccezione delle ciotole e alcuni tubi che partono dalle ciotole e finiscono sul pavimento.Vedo luci che lampeggiano in fondo ad ogni ciotola. Ci sono luci intense sul soffitto. Dentro il materasso o qualcosa del genere. Non riesco ad aprire queste ciotole. Ho provato in tutti i modi. Devo chiedere aiuto agli Eben. Ho trovato una porta ma non si apre. Non riesco a ricordare come abbiamo aperto le altre porte. Quanto tempo siamo rimasti in queste ciotole? Sembra che non riesco a ricordare molto. Forse il viaggio nello spazio causa problemi nella mente di una persona.
Ce lo hanno detto durante l'addestramento ma non abbiamo avuto nessun altro che ha viaggiato cosi' lontano nello spazio prima. Siamo il modello campione. Forse dovrei rientrare nella ciotola. Forse mi sono svegliato troppo presto. Il mio orologio da polso segna le 1800. Ma di quale giorno, mese, anno? Quanto tempo sono rimasto addormentato. Il pavimento sembra essere soffice, con fili che vanno in un modello a forma di reticolo. Vedo una sorta di schermo televisivo all'angolo della stanza. Credo monitori le altre ciotole. Non riesco a leggere nulla sullo schermo perche' e' scritto nel linguaggio Eben. Riesco a fare un raffronto, forse linee di monitoraggio della salute sullo schermo. Spero significhi che stanno tutti respirando e sono vivi. Ma manca un uomo. Ho dimenticato qualcosa? Qualcuno e' morto? Non ricordo. Ho qualche tipo di irritazione sulle mani. Una sensazione di forte bruciore. Forse sono bruciature da radiazioni di qualcosa. Ma dove sono i monitor di lettura delle radiazioni che avevamo nei nostri zaini? Dove sono i nostri zaini di sopravvivenza? Non riesco a trovare niente. Sto ritornando nella ciotola. Mi distendo. Smettero' di scrivere cose su questo diario.

[TXP – Da questa prima parte del diario possiamo desumere l'autore essere sempre il comandante del Team, che per qualche ignota ragione si e' svegliato prima degli altri uomini, e' riuscito ad aprire la copertura della sua “capsula-alloggio” e ha vagato per un po' all'interno della stanza, osservando e registrando dati. In piu' punti del testo e' chiaro lo stato confusionale in cui egli si trova, ma un dato importante e' l'assenza di uno dei suoi uomini e delle loro attrezzature. Oltre naturalmente alla totale assenza di riferimenti temporali. Se l'orologio funziona, tuttavia, si puo' ipotizzare che non sia passato troppo tempo tenendo conto della vita media di una batteria alla fine degli anni '60. Allo stesso modo se la mente del comandante, nonostante il disorientamento, riesce a pensare in modo talmente logico da poter scrivere, tali momenti di perdita di coscienza, sonno ecc potrebbero durare 24, 48, 72 ore, ad esempio, ma non settimane.].