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PROGETTO SERPO #2.1

Post #2 - Parte Seconda

Fonte: Serpo.org

Anno: 2005

Fonte: Anonimo

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Stiliamo una lista dei punti di forza che supportano questa idea [TXP – sulla possibilita’ di vita intelligente all’interno del Sistema Binario Zeta Reticuli]:

1) Sia Zeta 1 che Zeta 2 sono stelle simili al nostro sole – se si immagina una sezione sferica della nostra galassia in un raggio di 50 anni luce e con al centro il nostro sole, solo 1 stella su 5 possiede caratteristiche simili al  sole.

2) L’obiezione precedente che asseriva entrambe le stelle essere un sistema binario vicino e’ stata cancellata. Orbite planetarie stabili nella cosiddetta eco-zona (cioe’ abbastanza vicina al fuoco centrale da produrre condizioni favorevoli alla vita) sono piu’ probabili intorno a singole stelle rispetto a quelle inserite in sistemi binari.

3) Sia Zeta 1 che Zeta 2 hanno un’eta’ media compresa tra i 6 e gli 8 miliardi di anni. Questo le rende da 1 a 3 miliardi di anni piu’ vecchie del nostro sole e suggerisce che qualunque forma di vita esistente su uno dei pianeti orbitanti attorno ad esse potrebbe essere ad un livello evolutivo piu’ avanzato rispetto al nostro.
[TXP – Su questo punto si potrebbe obiettare che, seppur in termini di logica assoluta l’asserzione potrebbe reggere, in termini relativi non e’ necessariamente detto che una civilta’ piu’ vecchia sia anche piu’ avanzata. Guerre, catastrofi naturali, eventi intermedi tra un processo evolutivo e un altro sono in grado di cancellare qualunque forma di progresso fino a quel momento raggiunto. Si stima che sulla terra si sono avute almeno 5 catastrofi che hanno distrutto il 95% della vita sulla Terra. Dove saremmo oggi se non avessimo dovuto ricostruire le civilta’ da zero dopo ogni catastrofe?]

4) In molti casi di rapimenti Alieni i “Visitatori” sono stati descritti come in possesso di un’epidermide molto spessa, e di strati multipli di palpebre. Queste sono caratteristiche tipiche di un adattamento derivante da continua esposizione ad elevata emissione di raggi ultravioletti. Tali medesime caratteristiche furono riportate dalla fonte di Intelligence “Falcon” gia’ nel 1981.

D’altra parte occorre ammettere che non vi e’ alcuna prova diretta della presenza di pianeti attorno a Zeta 1 e Zeta 2. Tuttavia un gruppo canadese ha affermato che un pianeta della grandezza di Giove sembra esistere in orbita attorno a Tau Ceti, una stella simile al sole distante solo 11 anni luce da noi. Coloro che conoscono la mappa stellare sviluppata da Majorie Fish e basata sulle informazioni ricevute dal caso di abduction di Barney e Betty Hill, ricorderanno che Tau Ceti e’ stata identificata come una delle stelle su quella mappa. Sin dalla pubblicazione originale (1991) di questo rapporto sono stati fatti sforzi enormi per scoprire possibili sistemi solari e, con essi, altri pianeti. Con il passare del tempo vi sono sempre piu’ dati che rafforzano l’idea che sistemi solari sono effettivamente abbastanza comuni e abbondanti nell’Universo.
Tra i vari gruppi coinvolti nella ricerca di pianeti attorno a Zeta 1 (HD20766) e Zeta 2 (HD20807) vi e’ l’Anglo-Australian Planet Search. Grazie al Dr. Chris Tinney, l’attuale (o ex) astronomo responsabile dell’Anglo-Australian Observatory.
[TXP – In realta’ il sito ufficiale dell’AAO identifica l’acronimo come Australian Astronomical Observatory, una divisione del Dipartimento dell’Industria, innovazione e scienza del governo australiano. L’AAO gestisce i telescopi Anglo-Australian e UK Schmidt per conto della comunita’ astronomica australiana. I fondi arrivano direttamente dal governo australiano e la funzione dell’AAO e’ queall di fornire strumenti di osservazione di alto livello alla comunita’ di astronomi australiani, tra i quali macchinari ottici e a infrarossi.  Sul Dr. Chris Tinney, egli compare nella Home Page del sito come referente principale per le comunicazioni, e come Astrofisico membro dell’Australian Center for Astrobiology. I suoi interessi di ricerca all’interno dell’AAO sono Pianeti extrasolari, Nane brune, Astrometria, Spettroscopia ad alta risoluzione, Applicazione di immagini differenziali e immagini sintonizzabili].
Nel rapporto sottostante Livio sostiene che la produzione di Carbonio ha raggiunto il suo apice non prima di 2 miliardi di anni prima che il sistema Terra-Sole si e’ formato, e che la vita intelligente avanzata non e’ emersa sulla Terra prima di 4 milioni di anni fa. Naturalmente, assumendo errori di stima (magari con larga tolleranza) questo lascia spazio per stimare il sistema stellare di Zeta Reticuli come avente un’eta di circa 7 miliardi di anni: quindi tale sistema avrebbe attraversato la sua fase di formazione durante la massima produzione di Carbonio nell’Universo secondo Livio.

[TXP – Il rapporto cui il paragrafo si riferisce appartiene al teorico Mario Livio dello Space Telescope Science Institute con sede a Baltimora, MD, USA]
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