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ONE MINUTE PANIC STRATEGIES – LIBERI DAL PANICO

Fonte: Uno Editori

 "Liberi dal Panico" e' un libro scritto con arguzia, conoscenza della mente umana, e con un sarcasmo che, se "sporca" a mio parere la serieta' e la delicatezza dell'argomento, ha almeno il pregio di essere stato relegato in fondo alla pagina e con i caratteri minuscoli delle note.
Il volume e' centrato sul controllo del Panico. Ma cos'e' il Panico, esattamente?
Scrivono gli autori che si tratta di uno "stato di ansia molto intenso che si presenta in modo inaspettato e imprevisto" in quanto non e' preceduto da sintomi particolari, e' di breve durata, e non pericoloso per la mente e il corpo.
Sembrerebbe quindi che l'attacco di Panico porti il soggetto a provare ansia e terrore proprio in virtu' del Panico stesso, come una sorta di "blocco nel blocco" che appare essere senza via d'uscita.
Ma i comportamenti di attacco – fuga – blocco sono fondamentali, secondo gli autori, per preservare la vita e, soprattutto, non sono di natura psicopatologica.
Il panico non e' una malattia, dunque. Ma allora, come puo' essere classificato?

Il Capitolo 2 si incentra sui sintomi comuni del panico, che riguardano la vita di tutti i giorni: supermercato, auto, cena con amici, aereo, cinema, ecc.
Il panico puo' colpire tutti e in ogni situazione, questa e' la tesi di fondo che gli autori presentano. D'altra parte, tutti possono liberarsi di questo scomodo "intruso" che colpisce con la velocita' di un cobra. Basta imparare a conoscerlo, a conoscere se stessi, e a non avere "paura della paura", cioe' controllare l' "ansia anticipatoria" e le ossessioni relative che conseguono ad una prima esperienza di attacco di panico.
Altro importante consiglio: NON evitare le situazioni a rischio, come si potrebbe comunemente credere, ma anzi affrontarle con il giusto equilibrio psicofisico, che puo' essere raggiunto attraverso vari esercizi che vengono presentati nella seconda parte.

Una delle cose da non fare, ad esempio, e' prendere lunghi e profondi respiri nel tentativo di calmare l'attacco d'ansia. Secondo gli autori questo e' "sbagliatissimo" perche' si facilita "l'insorgere dei sintomi di iperventilazione quali tachicardia, capogiri, fenomeni dissociativi, respiro affannoso,...alimentando inconsapevolmente tutti i sintomi dell'ansia".
Identificare il panico diventa essenziale per comprendere le dinamiche ad esso legate. Gli autori scelgono di dare corpo al Panico, paragonandolo a un "Bully Boy", il classico bulletto presente in ogni livello della societa'. Identificare il Panico in questo modo aiutera' il soggetto a trasferire tutta una serie di concetti molto reali e poco astratti, che permettera' di mantenersi saldamente legati al presente, elemento essenziale per il controllo dell'ansia.

La formula per fermare il panico e' data brutalmente al Capitolo 4: Accettazione – Accoglienza – Amplificazione – Affidamento. Per poi passare agli esercizi pratici della seconda parte, che danno al lettore uno strumento utile per poter combattere il Panico.
In sintesi, i tre precetti da tenere in costante considerazione quando si praticano gli esercizi sono: Mantenersi nel presente, Visualizzazione, e Induzione Ipnotica (la quale puo' essere funzionale al problema solo se si ha fiducia e conoscenza di se stessi).

Concludo con una provocazione a entrambi gli autori e i lettori: se il Panico e' un meccanismo di difesa e non una psicopatologia, e' davvero necessario lavorare per sbarazzarsene? In altre parole, accettando se stessi e le proprie paure non significa non avere piu' tali paure, ma piuttosto, significa percepire paure e ansie in modo completamente diverso da parte della nostra mente, senza necessariamente doverci privare di uno strumento di protezione contro comportamenti o azioni che porterebbero a conseguenze ben peggiori e dannose.