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SECULUM OBSCURUM RIVELATO: IL FUTURO DI UN NUOVO PASSATO

Conferenza Stampa del Gruppo The X-Plan al Centro Studi San Claudio (MC)

Sabato 11 giugno 2016 e’ una data da ricordare per il nostro gruppo. Abbiamo cominciato ad indagare luoghi di importanza esoterica delle Marche lo scorso anno fino ad arrivare alla fonte vivente delle teorie carolingie di cui si parla un po’ dovunque dalla Valle del Chienti alla costa Adriatica.
Dopo la “rivelazione” sui Sibillini, dopo lo studio su Rambona e l’indagine di Treia abbiamo incontrato il Professor Giovanni Carnevale a Macerata e molti tasselli del puzzle che avevamo intravisto in quelle prime uscite si sono fatti piu’ visibili, piu’ concreti; ci hanno fatto capire che in quel territorio ci sono cose che non sono mai state dette, molte cose che non sono state esplorate e moltissime altre che sono state cancellate dalla storia. Un enigma storico, culturale, politico ed esoterico che il Professor Carnevale ha delineato negli ultimi trent’anni partendo dalla ricerca storica e archeologica.
Sabato 11 giugno abbiamo deciso di tenere una conferenza stampa congiunta tra il nostro gruppo e il Prof. Carnevale e Domenico “Mimmo” Antognozzi, suo fedelissimo collaboratore.
E’ stata scelta la sede del Centro Studi Val di Chienti presso la chiesa di San Claudio (MC) ed erano presenti soci del centro e alcuni giornali, tra cui Cronache Maceratesi e il Corriere Adriatico.
Era doveroso presentarci e l’abbiamo fatto dichiarando la nostra mission sin dal primo anno di fondazione (2002): “analizzare e riportare alla luce tracce di storia che non sono ufficialmente accettate o riconosciute”. Questo ha permesso di contestualizzare il nostro interesse per le tesi del Prof. Carnevale che ha dichiarato recisamente di aver scoperto la vera storia dell’Alto Medioevo. Una rivelazione che noi abbiamo cercato di verificare confrontandola anche con i dati in nostro possesso, raccolti durante le precedenti indagini nella zona, tra i quali avevamo ravvisato alcune dinamiche peculiari (i simboli nella cripta di Rambona, la costante presenza dell’elemento acqua come medium taumaturgico, i culti misterici legati all’Oriente, solo per citarne alcuni). Questo ci ha reso molto attenti all’interpretazione storica dello studioso maceratese. “Toponimi, luoghi e tempi in realta’ sono gia’ presenti nelle Marche; ci voleva soltanto qualcuno che riuscisse a metterle insieme” e rivederle rispetto alla versione storica tradizionalmente accettata.
“Si puo’ parlare di metafore e simbologia, come il passaggio delle alpi in un giorno del Papa da Roma alla Germania, oppure si puo’ pensare che effettivamente esiste uno scenario alternativo”, abbiamo detto. Sono proprio gli scenari alternativi alla versione ufficiale che il nostro gruppo di studio indaga e quello del Prof. Carnevale appare logico, ben documentato e meritevole di essere approfondito.
Abbiamo altresi’ tenuto a puntualizzare come la filosofia del nostro gruppo non prevede la “difesa incondizionata” di una teoria su un’altra ma, nel limite della prospettiva oggettiva, quello che facciamo e’ presentare i dati e possibili letture di essi, lasciando che sia ciascuna persona a formarsi un sua propria idea personale. “Siamo sempre aperti a contributi, evoluzioni e idee pero’ in questo momento e per lo specifico momento storico dell’Alto Medioevo ci sembra che le vicende proposte dal Prof. Carnevale siano valevoli di essere approfondite”.



Con questa conferenza stampa abbiamo voluto innanzitutto far sapere che intendiamo dare, come gruppo, la nostra collaborazione attiva nella prosecuzione degli studi e nelle ricerche di Carnevale, ma anche dal punto di vista comunicativo e, per quello che ci compete, nelle indagini sul campo.
Molte le domande dei presenti sulla genesi della nostra collaborazione con il magazine “Enigmi della Storia” e sulla continuita’ del nostro impegno nelle pubblicazioni sul “Seculum Obscurum Rivelato”, come abbiamo denominato la serie di ricerche sull’Alto Medioevo. C’e’ stata cosi’ l’occasione per confermare che, da parte nostra, c’e’ l’assoluta volonta’ a proseguire la collaborazione con Zona Franca (editore del magazine) che ci ha “prelevato” dalla rete chiedendoci un contributo regolare ai contenuti delle sue riviste. Il livello di una tale collaborazione in piu’ di sei mesi si puo’ riscontrare proprio dalla pubblicazione del “Seculum Obscurum Rivelato”, primo di una serie di articoli che tratteranno in dettaglio le tesi del Prof. Carnevale e le nostre indagini congiunte.
Quali le prospettive di risonanza di questi articoli? E’ stata l’altra domanda del pubblico che si faceva sempre piu’ interessato. Abbiamo risposto con la bella notizia, dataci dall’esponente di spicco di Zona Franca, Dario Gulli, dell’uscita della versione in tedesco dell’articolo sul “Seculum Obscurum”. Questo ha suscitato grande sorpresa ed emozione soprattutto nel Professore (al quale non avevamo anticipato la notizia) che ha detto: “Da questa serata riconosco che la tesi ha fatto un salto di qualita’ notevole”.
La cosa importante e’ “fare gruppo”, siamo stati molto chiari in proposito: c’e’ la possibilita’ che alle Marche possa esser riconosciuto il valore che ha avuto nell’Alto Medioevo e nella nacita dell’Europa. Speriamo quindi che gli studiosi che comprendono la teorie del Prof. Carnevale “possano fare fronte comune come e’ successo quando i Tedeschi tradussero l’Alto Medioevo, sbagliando o meno, ma senza farsi la guerra e di fatto creando il Medioevo. Una cosa del genere sarebbe auspicabile perche’ renderebbe tutto piu’ gratificante”.
Riguardo alle prospettive di questa particolare ricerca, abbiamo annunciato l’uscita entro l’anno di almeno altri quattro articoli della serie “Seculum Obscurum” che tratteranno specificamente di altrettanti temi portanti delle vicende carolingie e della Francia Picena.   
“Questa ricerca sembra una ricerca che ha i confini ben delimitati”, ha detto il Prof. Carnevale, “ma in realta’ e’ una ricerca multidisciplinare e doveva essere cosi’, perche’ tutti gli elementi che spuntavano si ricollegavano”, a riprova del fatto che la storia, noi crediamo, non e’ e non sara’ mai un contenitore statico di date, luoghi ed eventi ben delineati, ma piuttosto un enorme “Vaso di Pandora” che, una volta aperto, e’ impossibile chiudere. Vivendo noi all’interno del vaso, e non al suo esterno, naturalmente non ci rendiamo conto quanto questo sia aperto e quanti elementi siano sfuggiti per poi tornare dopo anni o secoli. “Cosi’ si andava costruendo quella catena di notizie” conclude lo studioso “che io non chiamo piu’ una ipotesi, ma la chiamo una scoperta”.
La metodologia di studio del Prof. Carnevale e’ stata da sempre anche la nostra ed e’ su questo punto fondamentale che ci siamo trovati. Gli studi di Rambona e Treia ci hanno mostrato che “simboli e leggende popolari che cerchiamo di contestualizzare presentano, attraverso commistioni tra varie etnie, delle origini anche extraterritoriali che poi vengono magari assorbite sul territorio e modificate; ma, sostanzialmente, se ne puo’ tracciare una linea comune. Una di queste sono i misteri teosofici ed esoterici, quelle tracce sulla pietra che rimangono e che sono soggette a varie interpretazioni...che vanno contestualizzate nel momento storico di appartenenza”.
Il nostro obiettivo rimane sempre quello dell’indagine, della scoperta e dell’informazione al pubblico. Non siamo puri accademici (ne’ intendiamo diventarlo) ne’ giornalisti, ma ricercatori indipendenti che presentano un concetto sotto molteplici aspetti, nel tentativo di provocare in chi ci ascolta o ci legge una riflessione, un pensiero, un dubbio, magari una sua propria opinione.
Un’importante investitura sulla nostra collaborazione con Carnevale e Antognozzi e’ arrivata alla fine della conferenza nelle parole dello studioso salesiano:
“Finalmente dopo venticinque anni un altro [il Gruppo The X-Plan n.d.a.] ha scritto qualcosa che non avevo scritto io...il cammino e’ ancora lungo ma questa fase...e’ molto importante. Intanto perche’ si e’ aperta una finestra nuova ed e’ che questa triade venuta da Perugia ha gia’ pubblicato un articolo a tiratura nazionale”.
La cosa importante in questa fase della ricerca e’ una corretta comunicazione e lo abbiamo detto: “deve essere chiaro che lo scenario proposto dal Prof. Carnevale e’ valido. Partiamo da qui. Adesso sta agli altri negarlo o obiettarlo, portando le prove”.
Non manca una dedica affettuosa a chi, per tanti anni, ha accompagnato il Prof. con competenza e dedizione nelle ricerche e nelle traduzioni di fonti e luoghi su tutto il territorio marchigiano. Dice Carnevale: “Forse al primo posto c’e’ Giovanni Carnevale ma all’ultimo posto [mostrando uno dei suoi libri n.d.a.] c’e’ scritto che questo libro senza la collaborazione fattiva di Antognozzi non poteva venire alla luce”.  
Le Marche hanno un’opportunita’ molto grande, quella di vedersi attribuita l’importanza avuta in una fase storica che va dalla fine di Roma alla nascita dell’Europa medievale e che non e’ mai stata trattata propriamente a livello Italiano. Ma serve uno spirito comune di apertura e collaborazione di tutte le parti, schierate con il fine comune della ricerca e della verita’.