“Amrir di Maya” è la storia di un ragazzo Italiano, Davide, che in seguito a un
    incidente in Danimarca vive un'esperienza di premorte e poi, uscito dal coma, torna
    nel suo paese d'origine per ricominciare una nuova vita.
    
        La nuova vita di Davide, tuttavia, è stata “donata” da intelligenze extraterrestri
    che non solo ne hanno salvato il corpo, ma lo hanno “preparato” (geneticamente e
    spiritualmente) a una missione importantissima per il futuro della Terra. Davide
    diventa così uno dei 144.000 Walk-In attualmente presenti sulla Terra con il compito
    di guidare l'umanità verso il passaggio alla 4a dimensione (4D); tale missione viene
    supportata grazie ad una connessione mentale e fisica con il suo Avatar Amrir, un
    essere proveniente dal Pianeta-Sole Maya (Costellazione delle Pleiadi).
    
    
        Cosa sono i Walk-in? Cos'è un Avatar?
        
        Secondo la definizione corrente, i Walk-In sono quegli esseri extraterrestri che
        formano un profondo legame di “simbiosi” con il soggetto umano, tanto da poter usare
        quest'ultimo come “contenitore” attraverso il quale comunicare e agire sulla Terra.
        
        Davide, dal giorno del suo risveglio, ha avuto questo link diretto con Amrir, che
        quindi è divenuto il suo Avatar, cioè un “altro io” o meglio un “extra io”, avente
        carattere esogeno e, per definizione, alieno al soggetto stesso.
        
        Nel libro, Davide ripercorre la sua storia e descrive i numerosi viaggi astrali
        e fisici con le entita’ provenienti dalle Pleiadi, per poter essere educato alla
        sua missione.
        
        Conosciamo così, attraverso le parole dell'autore Davide/Amrir, Itackar e Atackar,
        due esseri del pianeta Masar e coloro i quali prelevano Davide dai luoghi d'incontro
        (in montagna); Ashtar Sheran, Comandante della Federazione Extraplanetaria riunita
        in un Consiglio sul Pianeta-Astronave Nibiru; Sienohev, Pleiadiano di Maya come
        Amrir, e medico di bordo che assisite il corpo di Davide evitando alle cellule lo
        shock per i continui spostamenti dimensionali cui viene sottoposto; Aron Sumase,
        tutor personale di Davide durante le sessioni di training sull'Astronave Ammiraglia;
        Ptaah, Ammiraglio Pleiadiano.
        
        Attraverso ripetuti contatti con questi e altri esseri di luce (che assumono forme
        concrete per facilitare la percezione visiva di Davide) l'autore riceve molte informazioni
        sulla storia della Terra, sul presente e sul futuro del pianeta, e su come creare
        gruppi di risvegliati (PAG) che dovrebbero traghettare gli altri esseri umani e
        la Terra stessa verso la nuova dimensione vibrazionale (4D).
        
        Ashtar Sheran, Aron Sumase, e il suo Avatar Amrir trasmettono 
all'autore informazioni
        sul funzionamento dell'Universo, sull'”Armon” (uno dei nomi di 
Dio o Matematico
        Universale), sul 9 come numero fondante della creazione; 
avvertimenti sul possibile destino della Terra (solo in piccola parte 
rivelati nel volume) e sul monitoraggio
        costante che il Concilio di Nibiru esegue sull'andamento della 
vita terrestre.
        
        Vi sono cenni all'utilizzo dell'elettromagnetismo come elemento principale per i
        viaggi spazio-temporali e come uno degli elementi propulsori per il funzionamento
        delle macchine volanti.
    
    
        Al piano galattico di risveglio si oppongono i Suriani, una razza extraterrestre
        che da sempre controllerebbe la Terra manipolandola per mantenerla in 3D e sfruttarne
        le risorse sia materiali che spirituali (anima).
        
        A Davide viene concesso di raccontare le sue esperienze in modo parziale, sia per
        motivi di “sicurezza” mondiale, sia per ragioni sconosciute anche a lui stesso.
        
        Un codice compare costantemente nel volume, ed è il codice di ascensione planetaria
        0Y1 HP3 12 che, secondo Davide/Amrir, sarà fondamentale al momento in cui Mayani,
        Pleiadiani, Centauriani, Orioniani, Siriani componenti la Federazione Galattica
        Universale potranno rendersi
        visibili in massa all'Uomo e salvare la Terra dalla
        catastrofe cui sarebbe destinata sul piano della Terza Dimensione.
    
    
        Davide, come altri canalizzati, mostra nel suo libro un amore e una fiducia incondizionati
        nei confronti degli esseri che lo hanno salvato e gli hanno donato una nuova vita
        (e, con essa, un'enorme responsabilità).
        
        Pur essendo molto difficile giudicare obiettivamente nel merito una vicenda, quella
        dell’individuo “canalizzato” da forze superiori, in quanto sembrano sempre mancare
        tutte le informazioni necessarie, certamente rimane il dubbio se chi viene canalizzato
        sia davvero in contatto con esseri di altri pianeti (o piani dimensionali, o entrambi),
        o se invece la sua mente sia in grado di elaborare concetti straordinari, vividi
        e realistici, ma pur sempre endogeni all'infinito labirinto dell'Inconscio. Qual
        è la linea di demarcazione tra queste due visioni? Credere o non credere.
In ultima
        istanza, aver fede?
        
        Nel nostro piano di realtà, ogni ipotesi o idea viene radicata nell'inconscio attraverso
        un archetipo o un simbolo, e la sua proiezione sul piano oggettuale diviene “reale”
        quando un evento o un fatto può essere analizzato e verificato con i sensi a nostra
        disposizione (soggettivizzazione della realta’). Personalmente voglio credere che
        la straordinaria esperienza di Davide e di altri “channelers” sia collegata a civiltà
        che, a differenza di noi, hanno da tempo superato le barriere che nel nostro mondo
        causano violenza, dolore, poverta’, e miseria; civiltà che possano aiutare l’Uomo
        a crescere nel percorso evolutivo cosmico in armonia con il Pianeta che lo ospita.
        
        Voglio credere perche’ considerare punti di vista diversi,
    seppur nuovi e apparentemente
        “impossibili”, non puo’ che portare ad una maggiore apertura e, quindi, ad un'evoluzione
        della mente e
        dello spirito che
        possa prepararci al nuovo.
        
        Stiamo vivendo un'epoca di grandi cambiamenti, questo è innegabile, e il futuro
        – o i futuri possibili – dell'Umanità dipenderanno solo dall'Umanità stessa, dalle
        sue scelte, dalla sua apertura verso l'Armonia Universale, e dalla sua volontà di
        creare.