REMINISCENZE DI UN CULTO SOLARE NELLE ANTICHE RELIGIONI

Fonte: Il Sito del Mistero

Per i cattolici di tutto il mondo il 25 dicembre è una data importante, è la data in cui è nato Gesù, ma non tutti sanno che la stessa data riveste la stessa importanza per moltissime altre antiche religioni di tutto il globo. Il 25 dicembre è la data di nascita di molte divinità. Ecco un breve elenco:
il dio Tammuz unico figlio della dea Ishtar nell’antica Babilonia;
il dio Oro nell’antico Egitto;
il dio Mithra, noto con l'appellativo di salvatore nell’antica Persia;
il dio Quetzalcoat, nell’antico Messico.
il dio Bacab, che si credeva messo al mondo da una vergine di nome Chiribirias, nello Yucatan;
il dio Huitzilopochtli, nell’antico regno azteco;
il dio Freyr, in Scandinavia;
il dio Bacco, nell’antica Grecia;
il dio Adone, nell’antica Siria;
il dio Ati, nell’antica Frigia noto anche come “Salvatore” e simbolizzato con un agnello.
Come si vede, sono una moltitudine gli dei nati in questa data, e abbracciano tutto il globo, il “Vecchio Mondo” e il “Nuovo Mondo”. Ci sono altre coincidenze con la religione cattolica, per esempio il fatto che il dio Ati sia nato da una vergine, o il dio Mithra nato anch’egli da una vergine in una grotta, ha una vita terrena di 33 anni e i suoi seguaci celebrano in suo ricordo un pasto seduto nella stessa mensa. Queste coincidenze fanno pensare, ma io voglio soffermarmi sul significato della data del 25 dicembre. La religione cattolica è relativamente giovane e ha assorbito varie influenze.
Il 25 dicembre si trova in prossimità di un evento astronomico di notevole importanza: il solstizio di inverno. In tale data le ore di luce raggiungono il minimo per poi riprendere a crescere. Un evento talmente naturale, che quasi non ci pensiamo più. Per i nostri antenati era invece importantissimo. Basta pensare alle condizioni in cui vivevano per rendersi conto che un inverno poteva rappresentare la morte. Per questo il fatto che le ore di luce tornavano a crescere era festeggiato con tutti gli onori. Era come se il Sole rinascesse. Quando i nostri progenitori sono diventati contadini il Sole è diventato ancora più importante, perché scandiva le stagioni, e con le stagioni i lavori agricoli. Inoltre esistono numerose prove che il Sole sia stata una divinità adorata in tutto il mondo preistorico. Dopotutto, è quasi naturale pensare che proprio intorno al sole nascesse un primitivo culto. Da qui i culti legati ai cicli vegetali che prevedevano il ciclo di nascita-morte-rinascita, in cui le varie divinità sopra citate morivano, venivano smembrate ed infine risorgevano in una data, generalmente festeggiata in prossimità dell’equinozio di primavera, in cui le forze della natura si risvegliano dopo il letargo invernale.
In prossimità dell’equinozio di primavera, come già detto gli dei morivano e risorgevano dopo tre giorni, ed è da notare ancora una volta la coincidenza con le festività della Pasqua cattolica. È curioso notare ancora una volta la coincidenza con le festività della Pasqua cattolica. Sono tutte reminiscenze di un antico culto solare che si sono conservate nelle antiche religioni. Con lo sviluppo della civiltà, si sono sviluppate nuove idee, e anche le religioni si sono modificate e complicate. Ma il punto di partenza comune era lo stesso culto solare. Benché sviluppato indipendentemente in varie parti del globo non poteva prendere che caratteristiche comune, per il fatto che il ciclo solare, eccetto alcune regioni estreme, ha lo stesso svolgere su tutto il pianeta. Poi con le tecnologie dell’epoca non potevano certo misurare le differenze minime fra una regione e l’altra del globo. Un’altra idea: i tre giorni di morte prima della resurrezione possono rappresentare i tre mesi centrali dell’inverno, dicembre, gennaio e febbraio.
Se si osserva lo sviluppo della religione cattolica, non si può pensare che queste coincidenze possano aver avuto origine casualmente. La Chiesa cattolica per sconfiggere gli altri culti ha sovrapposto a festività pagane le sue, dandole un nuovo significato cristiano. Gli esempi sono molteplici, basti pensare ai santi protettori, chiara reminiscenza degli antichi dei pagani che sovrintendevano ad ogni attività umana. Ma l’esempio più clamoroso è la data di nascita di Gesù. Tutti sanno che è il 25 dicembre, e si sbagliano. La data del 25 dicembre è stata fissata a posteriori, intorno al IV secolo, per sovrapporla alla festività del Dies Natalis Solis Invicti (Il giorno natale del sole Invincibile) festeggiato in tutto l’impero romano e nel resto d’Europa. Così per la Pasqua che oltre a sovrapporsi all’analoga ebrea, si sovrapponeva alle festività dell’equinozio di primavera.
Al solstizio estivo, giorno in cui le ore di luce sono al massimo ed inizia il ciclo discendente del sole, si è sovrapposto la festività di San Giovanni Battista, in riferimento al passo evangelico:«Bisogna che Egli cresca e che io decada» (Giovanni, 3, 30), così che alla fase discendente del sole è legato il Battista e a quella ascendente Gesù Cristo.
Sono sufficienti queste considerazioni per rendersi conto di come le antiche religioni conservino memoria del culto solare più antico e di come questo abbia fatto nascere simili coincidenze.


Bibliografia:

Giuseppe Cosco , “La vera data di nascita di Gesù”;
Giovanni Marziano, “I culti solari nell’antica Europa”;
Andrea Romanazzi, “La Dea Madre e il Culto Betilico”, 2003, Levante editore, Bari;
Enrico Annoscia, “Solstizio d’inverno cambia il rito ma la festa resta”, “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 gennaio 1998;
Alfredo Castelli, “L’enciclopedia dei misteri di Martin Mistere”, voce: Gallerie. All'indirizzo
www.bvzm.com.

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