X-ZONE/X-phenomena

Il Gigante di Kandahar e la razza perduta dei Nefilim

I TESTIMONI

Steven Quayle, nel suo popolarissimo programma radiofonico “Coast to Coast” ha parlato per primo di un evento che ancora oggi e’ tenuto segreto dal governo Americano: nel 2002 una Task Force USA si trovava in una zona deserta dell’Afghanistan alla ricerca di una squadra che era scomparsa poco tempo prima. Nel percorrere un tratto montuoso i soldati si sarebbero trovati di fronte all’ingresso di una caverna. Sul terreno vi erano i resti di equipaggiamento militare USA completamente distrutto. Nell’ispezionare la caverna la Special Force sarebbe stata attaccata da un gigante alto almeno 4 metri con capelli lunghi e rossi, 6 dita alle mani e ai piedi, e una doppia fila di denti. Il gigante, secondo le testimonianze raccolte da Quayle, avrebbe ucciso un soldato trafiggendono con una lancia prima che il resto della squadra riuscisse ad ucciderlo, sparandogli al volto per ben trenta secondi.A quel punto il cadavere del gigante sarebbe stato imballato e trasportato via elicottero in una localita’ Top Secret degli USA per essere studiato.
Sulla base di questa notizia L.A. Marzulli e’ riuscito recentemente a intervistare uno dei membri della squadra speciale che era presente all’uccisione di quello che e’ stato soprannominato dai militari il Gigante di Kandahar.
Il soldato racconta che la sua squadra, nell’ispezionare una caverna, aveva circondato un umanoide gigantesco che possedeva una folta barba rossa e lunghi capelli dello stesso colore. Nella grotta vi erano resti di scheletri umani che portano a pensare che il gigante fosse cannibale.
Uno dei soldati fu infilzato dall’arma che il gigante impugnava, un lungo giavellotto o lancia, nel corso della sparatoria durata 30 secondi (tanto ci e’ voluto per riuscire a uccidere l’essere).
Secondo il testimone il governo USA non ha divulgato questo fatto e non ha nessuna intenzione di farlo in quanto “i giganti non combaciano con il modo con cui spieghiamo il nostro mondo”.
Sembra che il peso stimato del gigante sia stato di circa 500 Kg. La stima e’ stata compiuta dalla squadra di trasporto che ha pilotato il C-130 dall’area di recupero agli Stati Uniti. Il testimone ricorda del commento di uno dei piloti sul “terribile odore di muschio e di sporco” che emanava il corpo, come “un uomo che non si e’ fatto una doccia per 10 anni” (Il testimone ha raccontato a Marzulli che l’odore era piu’ intenso di quello di una puzzola e piu’ simile a quello di una pila di cadaveri in decomposizione). Oltre alla lancia, l’abbigliamento del gigante era costituito da tela o pelle di animale a protezione dei piedi, come una specie di mocassini.
Abbiamo reperito e ascoltato l’intervista integrale. Il testimone parla in dettaglio dell’incontro con questo essere enorme in una zona desertica nei pressi di Kandahar, Afghanistan. Marzulli, che non nomina mai il nome del testimone ma lo chiama “The Shooter” (“Quello che ha sparato” per via del suo coinvolgimento attivo nell’uccisione del gigante) afferma di aver intervistato il militare tre volte al telefono e in tempi diversi per controllare che nel racconto non vi fossero incongruenze o lapsus che dimostravano la non veridicita’ della storia; e alla fine di essersi convinto ad incontrarlo personalmente in una localita’ segreta. In un’altra occasione il reporter investigativo ha scoperto che l’autista che lo stava portando a una conferenza era anch’egli un ex-militare che aveva servito in Afghanistan pochi anni dopo l’evento ed era perfettamente a conoscenza del fatto. Nel documentario “Watchers X” il ragazzo (“Mr.D”) racconta:

Quando rientravamo alla base sentivamo i colleghi parlare di un’unita’ che aveva trovato e ucciso una persona in una grotta o all’ingresso di essa. All’inizio non ho pensato a niente, ma poi ho sentito che le dimensioni di questa persona erano tre volte quella di un essere umano adulto, e che possedeva piu’ dita alle mani e ai piedi rispetto a un uomo normale; che aveva capelli rossi e che un’unita’ speciale lo stava cercando...

Marzulli prosegue mostrando una punta di ferro del peso di circa 6 Kg e che, se attaccata a un palo a formare una lancia, sarebbe difficile da manovrare per un uomo di media statura. La punta fu trovata in Michigan e donata ad un capo indiano della riserva; ma e’ la stessa punta che “The Shooters” afferma aver visto nelle mani del Gigante di Kandahar durante il combattimento, la stessa con la quale il suo collega fu ucciso.
Nel video “The Shooter” e’ chiamato “Mr. K” e viene indicato come un lavoratore generico. Egli conferma che nel 2002 si trovava in Afghanistan. La sua unita’ era stata chiamata per una missione di recupero di un’altra pattuglia che era scomparsa in un’area remota del paese (tanto remota che, egli dice, vi sono dovuti arrivare via aria su un volo di circa 4 Km). Cosi’ l’unita’ viene sganciata sulla cresta di una mesa che formava uno dei check-points (punti di ritrovo) dove l’altra pattuglia avrebbe dovuto comunicare la posizione. Gia’ prima della partenza i soldati si erano chiesti quello che poteva essere successo ai loro colleghi. Si era ipotizzata un’imboscata ma la cosa suonava strana in quanto in caso di imboscata c’e’ sempre il tempo di inviare una richiesta di aiuto alla base. In questo caso non era arrivata nessuna chiamata, nessun segnale. Quindi l’unita’ di recupero e’ alla ricerca di qualche traccia e, nel discendere un tratto montuoso scoprono un sentiero, che seguono. Dopo una curva si trovano di fronte all’apertura di una grotta, il cui ingresso e’ circondato da rocce, che e’ un’altra stranezza, dice “Mr. K.” (ma senza darne ragione). Tra le rocce egli nota un certo numero di ossa frantumate la cui identificazione, data la distanza dal punto di osservazione, non era possibile. Ma quello che ha visto tra le ossa erano pezzi di strumentazione radio in dotazione all’esercito USA. Il primo pensiero e’ tornato all’ipotesi dell’imboscata, forse l’attacco di qualche animale, poteva essere qualunque cosa.
Di fronte all’entrata della grotta vi era abbastanza spazio per muoversi, anche se il dislivello tra la spianata e l’ingresso era praticamente un muro di roccia verticale.
Mentre i ragazzi della Task Force si disponevano in posizione anti-agguato una figura e’ balzata fuori dalla caverna ad una velocita’ che ha preso i militari di sorpresa: un essere umano di almeno tre metri e mezzo, piu’ probabilmente quattro:

Era un mostro – afferma “Mr. K” – barba rossa, con i capelli lunghi fin oltre le spalle e di un rosso scarlatto e Dan [uno dei soldati n.d.a.] gli corre incontro e inizia a sparare e allora noi tutti torniamo di colpo alla realta’ perche’ quella scena era davvero surreale

Da questo momento in poi e’ solo l’addestramento dei militari a salvarli e i ricordi sono dati dalla pura adrenalina: mentre Dan continua a correre incontro al gigante un altro soldato apre il fuoco e “The Shooter” lo imita.
Dalla ricostruzione video il gigante balza sulla spianata e infilza Dan con la sua lancia/giavellotto, tenendolo cosi’ a mezz’aria mentre la punta dell’arma lo trapassa da parte a parte. E intanto continua ad avanzare verso il resto della squadra. Senza un ragione logica ogni soldato ha lo stesso pensiero in mente: gridano a vicenda per incoraggiarsi “Sparagli al volto! Sparagli al volto!”. Le armi in dotazione all’unita’ erano M-4 Submachine Gun (mitragliatore), Recon Carbine .308/7.62 (fucile da cecchino) e Barrett .50 BMG (fucile semiautomatico). Il racconto dilata il lasso temporale di tutto l’avvenimento ma, puntualizza il testimone, tutto e’ durato 30 secondi. 30 secondi comunque sono tanti per uccidere quell’essere che, nonostante colpito da molteplici proiettili, continuava a combattere.
Marzulli ospita anche la versione di George Noory (conduttore del programma radiofonico “Coast to Coast AM” che ricorda la relazione del pilota dell’USAF che ha guidato il C-130 in America con il cadavere del gigante:

L’essere pesa 1,100 pounds (498 Kg) ed e’ alto dai 10 ai 15 piedi (3-4 metri) ed era stato ucciso da colpi di arma da fuoco, sembra, in una caverna in Afghanistan, ma prima di essere ucciso si era lanciato addosso ai nostri uomini e potrebbe anche avere ucciso qualcuno. Era una storia molto, molto bizzarra, sembra di ascoltare la storia dei Nephilim della Bibbia...e bisogna assumere che il gigante non deve essere solo, non puo’ essere il solo essere che vive su questo pianeta, ce ne devono essere altri da qualche parte. Forse aveva una compagna, forse dei bambini, chi puo’ saperlo? E’ stata una sfortuna che [il gigante] ha attaccato i nostri soldati invece che avere un comportamento pacifico. Ma immagino che una tale reazione avesse avuto a che fare con la territorialita’...

Noory, nel suo programma, chiede al pilota di quanti uomini era composta la sua squadra di trasporto nel C-130 e il pilota rispone “sei uomini” e, quando ha potuto vedere il cadavere della creatura, il cui visto era distrutto dai proiettili, ha notato le sei dita alle mani del gigante, un’altezza di 4 metri e un peso di 500 Kg (senza pallet e imbracature per il trasporto).